Tutta Fiuminata non fa altro che parlare di lui: il bambino di 9 anni che, col nonno morto d'infarto in auto, ha avuto la prontezza di prendere il volante e guidare l'auto tra passanti, turisti e automobili scansandoli ed evitando così che quella morte improvvisa si trasformasse in una vera e propria strage. L'incredibile episodio è accaduto all'improvviso, mentre il signor Alberto Berrettini, di 69 anni, era nella sua Fiat Punto insieme al nipotino.

Tutto ad un tratto l'uomo, colpito da infarto fulminante, si è accasciato senza vita e il piede è rimasto sull'acceleratore della vettura. La Fiat Punto, quindi, ha continuato a procedere senza che qualcuno potesse rallentare o frenare. A questo punto, però, è venuta la fuori la prontezza di spirito e la lucidità del bimbo maceratese. Non arrivando ai pedali dell'utilitaria, il bimbo ha preso in mano il volante e ha cominciato a guidare scansando pedoni e turisti ed evitando qualche impatto mortale con altre vetture. Dopo circa 600 metri, preso dalla stanchezza, il piccolo pilota non ce l'ha fatta più ed è andato a sbattere contro un camion.

Anche in questo caso, però, è riuscito ad evitare una tragedia poiché, a parte il nonno deceduto per cause naturali, non ci sono state altre vittime.

Il nipotino è stato subito ricoverato all'ospedale di Camerino dove è stato medicato per alcune ferite riportate in seguito all'impatto col camion, e siccome non era niente di grave in serata è anche tornato a casa. Naturalmente, dopo l'accaduto, il bimbo è sotto shock e avrà bisogno dell'amore di tutti i suoi familiari per superare il trauma vissuto in quegli attimi di terrore in cui, col nonno al posto guida morto, ha dovuto in qualche modo guidare la Punto per evitare una strage. I funerali di Alberto Berrettini, pensionato di 69 anni, si terranno mercoledì 13 agosto. Il piccolo comune di Fiuminata, in segno di lutto per la scomparsa dell'uomo e per rispetto verso la famiglia e soprattutto verso il nipotino "pilota", ha deciso di annullare la sagra del coniglio in porchetta alla quale lo stesso Berrettini stava lavorando prima di spirare nella sua automobile.