Ennesimo colpo di scena sul caso di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa alle 18,43 di un giorno di 10 mesi fa. Sappiano che, uscendo dalla palestra di Brembate, la ragazzina incontrò il suo aguzzino che la caricò su un furgone, proprio quello di Bossettiche fu trovato lì vicino. Questo è quanto accertano gli investigatori contraddicendo la testimonianza del Bossetti a cui la procura ora nega la scarcerazione.

Il percorso del cantiere

Dopo essere stato arrestato il 16 giugno scorso l'uomo ha risposto alle domande del gip Ezia Maccora per verificare se convalidare il fermo o meno.

Ha sempre dichiarato di essere innocente e di ignorare come mai il suo Dna stesse sui leggins e sulle mutandine di Yara Gambirasio. Affermava di essere andato altrove e di essere poi rientrato a casa sua con i figli e la moglie, con una decisione e fermezza che convinse il giudice di allora. Invece le cose sono andate in tutt'altro modo, smentendo il muratore che anzi spesso si assentava dal lavoro e proprio in quel pomeriggio non era al lavoro in cantiere. Qui le cose sono cambiate pesantemente: la perizia lo inchioda e lo indica come il primo responsabile dell'omicidio di Yara.

La ricostruzione dei movimenti

Le indagini per ricostruire i movimenti del muratore nel giorno dell'omicidio sono stati condotti dal Ros dei carabinieri in sinergia con lo Sco della Polizia di Stato.

Sono stati effettuati rilievi sulle tracce del telefonino che hanno messo in chiara evidenza la strada percorsa dal Bossetti. Ma a dare certezza della sua colpevolezza giunge la notizia delle testimonianze rilasciate dai colleghi di lavoro, tutte concordi nel dire che lui quel giorno non era con i compagni a lavorare in cantiere.

E' bastato completare il lavoro di indagine con le immagini delle telecamere presenti nel luogo della palestra e il quadro ora è chiaro. Si sa con esattezza che alle 18,01 è stato inquadrato da quella vicino al distributore di carburanti limitrofo alla palestra, situazione che si ripete dopo circa 30 minuti quando stavolta a immortalarlo ci ha pensato quella messa da una società privata che si trova sul lato opposto. Bossetti resta in carcere con l'accusa di omicidio volontario.