E' probabile la ripresa delle proteste a Hong Kong a seguito dell'interruzione al dialogo da parte del governo con il movimento studentesco prevista per oggi. L'interruzione delle trattative si deve al rifiuto dei manifestanti di ritirarsi da Hartcourt Road. Questi si erano radunati con lo scopo di fare pressioni alla delegazione governativa affinché accettasse le richieste. L'annuncio della sospensione dei colloqui è stato dato in una conferenza stampa, da Carrie Lam, membro della delegazione governativa che avrebbe dovuto guidare i colloqui. Gli studenti chiedono libere elezioni dei rappresentanti dell'isola senza che i canditati vengano valutati da una commissione cinese.

Richiesta di impeachment

Il partito pro-democratico di Hong Kong ha presentato una richiesta di indagine all'agenzia locale anti corruzione (ICAC (Independent Commission Against Corruption) per presunti illeciti compiuti dal capo esecutivo dell'isola: Cy Leung. Questi avrebbe ricevuto fondi illeciti a margine dell'acquisizione di una società immobiliare da parte del gruppo australiano UGL.

Lo scandalo, riportato ieri dalla stampa locale, ha messo in luce una lettera segreta nella quale si legge che Cy Leung avrebbe ricevuto due pagamenti di 7 milioni di dollari australiani (4.85 milioni di euro) per favorire l'espansione del gruppo australiano sull'isola. Il gruppo parlamentare pro-democratico del consiglio legislativo dell'isola sta preparando una richiesta di impeachment per Chun-ying Leung, il capo dell'esecutivo in carica.

Pechino non rinuncerà all'isola

E' troppo importante per la sua economia. (fonte: Nial O'Reilly, euro news) Hong Kong è stata un protettorato britannico fino al 1997. Al termine di una cessione dagli inglesi di 99 anni è tornata sotto la bandiera cinese. Fu la Cina a promettere che avrebbe mantenuto due sistemi governativi differenti.

Ma già nel lontano 1997 alcuni analisti avevano osservato che difficilmente Pechino avrebbe rinunciato all'isola: si sarebbe mossa a piccoli passi al fine di inglobarla nel suo sistema politico ed economico. Il momento è arrivato: con l'imposizione di un comitato cinese posto a valutare i candidati per le elezioni del 2017.

E' chiaro che verranno scelti solo quelli fortemente in linea con la politica cinese.

Anche oggi, gli analisti concordano che la Cina non rinuncerà all'isola e che sarà difficile che le proteste sortiscano qualche effetto. Di fronte alle manifestazioni, Pechino aveva ordinato a Leung di non usare la forza e attendere che la protesta morisse naturalmente. Si tratterebbe della strategia del muro di gomma volta a spegnere spontaneamente i fuochi del movimento.