In attesa dei risultati degli esami autoptici sui resti del corpo di Elena Ceste ritrovati due settimane fa e nonostante i nuovi elementi che si aggiungono nelle indagini (l'sms ricevuto dal suo medico), le indagini degli inquirenti si basano su alcuni punti controversi dell'intera vicenda. Tali punti coincidono con le contraddizioni a carico del marito della donna, Michele Buoninconti: i vestiti ritrovati all'esterno dell'abitazione, il telo verde rinvenuto nelle vicinanze del corpo di Elena Ceste e altri indizi che l'uomo, probabilmente, sarà presto chiamato a spiegare meglio e nei dettagli.

Noi li abbiamo contati: sono in tutto 6 gli indizi sui quali si baserà l'accusa, partendo dai vestiti di Elena Ceste.

Il ritrovamento avviene, secondo verbale, alle ore 10.30. Come è possibile che vengano ritrovati dei vestiti all'esterno dell'abitazione e quei vestiti siano intonsi, senza particelle di fango o filamenti di erba? E' ancora più strano che Michele affermi ad una vicina di casa, alle 9.15, cioè un'ora ed un quarto prima, che sua moglie se n'è andata nuda e senza vestiti. Perché comunica una cosa della quale ne verrà a conoscenza solo più tardi con il ritrovamento dei vestiti?

Il 24 gennaio 2014, giorno della scomparsa di Elena Ceste, Michele, nella denuncia presentata ai carabinieri, dichiara: "Controllando in casa, notavo che vi era la sua borsa, con i documenti e il cellulare.

Mi accorgevo che nei pressi del cancello vi erano, in un angolo, i vestiti di Elena, facendomi dedurre che Elena si fosse allontanata senza indumenti". Perché Michele, quella mattina, ha raccolto i vestiti? I carabinieri di Costigliole glielo contestano subito: "Non dovevi toccare niente e lasciare tutto come l'hai trovato".

Invece Michele li ha raccolti, posati in macchina e consegnati. Ma il maglione è rovesciato, la maglietta e il reggiseno sono stranamente puliti e asciutti. Sopra neanche un filo d'erba o una traccia di fango, come se non fossero stati mai indossati o appena prelevati da un cassetto. Mancano inoltre gli occhiali: Elena era miope e non ne poteva fare a meno.

Saltano fuori dopo: "Erano un po' nascosti", preciserà Michele. Tuttavia, ad una vicina di casa, Michele aveva già detto di essere preoccupato perché Elena senza occhiali non vedeva nulla: come faceva a sapere che Elena non aveva con sé gli occhiali se questi ultimi saranno ritrovati solo più tardi?

Un'altra contraddizione di Michele è rappresentata dal cellulare di Elena Ceste. Michele affermerà di averlo trovato lo stesso giorno della scomparsa e poi continuerà, per tutto il giorno a comporre il numero della moglie: ma se l'ha ritrovato, perché continua a chiamarlo? Altrettanto strano il fatto che Michele va a cercare Elena a circa 15 chilometri di distanza da casa. Seguendo il suo ragionamento, la donna è scappata nuda e col freddo, ma è difficile che abbia percorso così tanta strada.

Da verificare anche le prime accuse dell'uomo secondo le quali sua moglie è stata rapida da un uomo, incrociato anche nella sua macchina del quale Michele fornisce modello e targa. L'uomo verrà subito controllato, ma Michele parte subito con delle accuse precise e, sembrerebbe, già confezionate. Infine non sono state trovate tracce di un filmino a luci rosse nel quale avrebbe recitato anche Elena e dei conseguenti ricatti. Sono tanti i punti interrogativi ai quali Michele dovrà dare una risposta. Ma stavolta si parte dalla certezza che Elena non c'è più.