Si riaccende la disputa sui matrimoni tra gay. Anzi s'infiamma. A gettare benzina sul fuoco, questa volta è un emerito porporato. Nientepopodimeno che il Cardinale emerito Severino Poletti che a Torino al termine delle funzioni per la commemorazione dei defunti ha esternato le sue riflessioni su un tema assai scottante, che molto ha fatto dire ed adirare in questi giorni: la legittimità dei matrimoni tra omosessuali.
Ma cosa ha detto il cardinale?
Il Poletti pensiero nasce e si fonda su questa considerazione"Mi auguro che qui non si vada dietro la pazzia di certi sindaci che trascrivono i matrimoni omosessuali fatti all'estero. In Italia non si può fare e mi auguro che le leggi tengano conto di questa problematica". Esternazioni che non sono passate inosservate nel mondo della politica e le reazioni sono state immediate e piccate.
E la politica come reagisce?
Primo a far sentire il pieno disaccordo è stato il consigliere nazionale delegato dell'Anci Filippo Bernocchi:"La nostra classe politica è in grado di decidere autonomamente... qualsiasi tipo di approccio esterno teso a spezzare il programma comune già stabilito dalle forze parlamentari non può che rappresentare un'ingerenza negli affari interni di un Paese".
Quale l'antefatto?
Ricordiamo che la disputa ha avuto momenti di forte tensione allorquando il sindaco di Roma Ignazio Marino ha trascritto matrimoni tra omosessuali già celebrati all'estero, ufficializzando in tal modo una atto sancito da altri organismi internazionali. Allora la chiesa "scomunicò" il sindaco di Roma, lanciando duri anatemi, contro un atto improprio.
E la posizione del Governo?
Ad onor del vero,non solo la chiesa ha fatto sentire il suo dissenso, nei giorni immediatamente dopo la ufficializzazione italiana dei matrimoni. Da parte del Ministro degli Interni, Angelino Alfano,addirittura si affermò, con ironia e polemica, che il "sindaco Marino aveva firmato autografi"e che gli atti sarebbero stati cancellati con passaggi parlamentari ed azioni giuridiche.
E difatti il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro venerdì 31 ottobre ha intimato al sindaco di cancellare la trascrizione dei 16 matrimoni gay celebrati all'estero "Non accettiamo l'ordine del prefetto di Roma di cancellare le trascrizioni dei matrimoni già avvenute". E' immediata la replica di Marino. Poiché l'ordine del prefetto fa riferimento ad una norma nella quale si scrive che non si possono trascrivere matrimoni celebrati all'estero se sono pericolosi per la collettività, Marino così controbatte "non riesco a cogliere quale pericolo possa costituire l'esistenza di una coppia che si ama e ha dichiarato il proprio amore».
La partita è tutta da definire. Si gioca a tutto campo. Intanto c'è chi si gode il suo nuovo stato civile.
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