I legali di Massimo Giuseppe Bossetti sono intenzionati a difendere con scrupolo il loro assistito, accusato a novembre 2014 di avere ucciso la tredicenne di Brembate Yara Gambirasio e attualmente recluso nel carcere di Bergamo. L'ultima critica che essi muovono alle indagini è che secondo la loro interpretazione la giovane sarebbe stata ferita da una persona che usa abitualmente la mano sinistra. Il muratore di Mapello è invece destrorso, cioè usa prevalentemente la mano destra. E' una tesi che vi pare interessante e da tenere in considerazione?





"Chi ha ferito Yara con quel taglio che corre dalla zona lombare al gluteo è un mancino. Impugnava il coltello con la mano sinistra." spiega l'avvocato Claudio Salvagni ai colleghi del noto settimanale "Oggi" che troverete in edicola mercoledì 18 novembe 2014.

I legali insistono poi nell'affermare che Yara su vittima di almeno due persone: il tutto sempre ragionando sulla natura delle lesioni da arma da taglio riscontrate sul corpo della Gamnirasio. Per lorro Yara Gambirasio fu ferita da tre coltelli diversi ma questa circostanza andrà chiarita in sede processuale. In realtà tre coltelli diversi non comportano necessariamente tra aggressori differenti.



Per i difensori di Bossetti non esiste la prova che Yara sia effettivamente morta nel campo di Chignolo dove è stata trovata.

Secondo l'autopsia, è bene ricordarlo, Yara Gambirasio è morta di ipotermia e cioè a causa del forte freddo di quella notte, indebolita e resa inerme dalle ferite ricevute.



Inizialmente per questo efferato crimine fu sospettato un extracomunitario risultato poi estraneo ai fatti contestati. E' stato in eguito l'esame del dna a incastrare Bossetti, in quanto il suo codice genetico risulta coincidente con quello dell'ormai tristemente famoso Ignoto 1 individuato sul corpo di Yara Gambirasio.

Tradotto in carcere, Bossetti è rimasto a lungo isolamento nel timore di dure rappresaglie da parte di altri detenuti. In questo delicato periodo è entrato in depessione, come denunciato da sua moglie nel corso di un'intervista televisiva. A novembre 2014 l'uomo si dice non colpevole, vedremo se riuscirà a dimostrarlo.