Potremmo sicuramente sintetizzare così la situazione, non ancora sanata, dei 42 lavoratori del Centro Commerciale La Masseria di Cardito in provincia di Napoli che da settembre sono in agitazione, prima con presidi alla struttura e poi, vista l'indifferenza dei titolari, in occupazione h24 dal 23 ottobre. Dal sole cocente al freddo pungente con una stagione, l'autunno, stralciata dal calendario di queste famiglie in attesa di risposte che ad oggi non sono ancora arrivate. Ripercorriamo in breve i fatti che hanno portato a questa incresciosa situazione.

Tutto ha inizio ai primi di settembre quando i lavoratori dell'Iper GVC, situato all'interno del Centro Commerciale La Masseria, vengono a conoscenza che la vecchia proprietà, il Gruppo GVC, ha ceduto un ramo d'azienda, appunto l'Iper GVC, al gruppo casertano Ventrone Srl, tutto ciò all'insaputa degli ignari dipendenti e senza aver avvisato i sindacati di riferimento. Oltre ciò nel contratto stipulato tra le due aziende si fa presente che i dipendenti non sono contemplati (copia del contratto d'accordo in possesso del sindacato e visionata dal redattore ndr), così i lavoratori decidono un primo intervento iniziando un presidio supportati dalle loro famiglie e dal sindacato di base CUB di Napoli.

Dopo 14 giorni di presidio, le due società s'impegnarono a versare ai lavoratori tutte le spettanze e garantire (documento siglato e in possesso delle parti ndr) ai lavoratori il rispetto del contratto in essere. I lavoratori senza indugio lasciarono il presidio e tornarono al loro posto di lavoro.

Tutto risolto? Macché era solo l'inizio dell'incubo

Appena giunsero le prime scadenze del protocollo d'intesa, puntualmente furono disattese.

Senza perdersi d'animo i lavoratori ripresero il presidio, ma nonostante ciò nessuna intesa fu trovata. Da quel momento i lavoratori dell'Iper GVC rimasero da soli a combattere questa guerra contro i mulini a vento nell'indifferenza degli amministratori locali, sordi e ciechi!

Visto il perdurare dell'assordante silenzio delle dirigenze, e l'immobilismo delle istituzioni, i lavoratori decisero di passare ad uno step successivo; l'occupazione della struttura esattamente il 23 ottobre.

Da quel giorno sono rimasti in occupazione h24 lasciandosi alle spalle quotidianità ed affetti, restando nel centro anche nei giorni del Natale.

Proprio nel giorno della vigilia del Natale è arrivata una prima tangibile testimonianza d'affetto, ma non da parte delle istituzioni, ma da parte della Chiesa Cattolica: infatti nel giorno della vigilia del Natale, come detto, quando tutte le famiglie si radunano in simbiosi con i loro affetti, i ragazzi sono stati raggiunti nel centro occupato dal Vescovo della Diocesi d'Aversa, Mons. Angelo Spinillo che ha celebrato la SS Messa e si è offerto di instaurare un tavolo di concertazione all'inizio del nuovo anno.

Noi tutti ci auguriamo che questa vicenda trovi uno sbocco, in quanto è impensabile che non lo si trovi, ricordando che queste persone hanno un regolare contratto di lavoro e non si può cancellare d'incanto.

Il gioco dei titolari è che questi ragazzi desistano da loro intento, ma sarebbe impensabile e sopratutto dai loro occhi traspare tutto, dolore, incredulità, rabbia... ma non rassegnazione.

"Noi non molleremo mai" è il loro slogan e noi non possiamo fare altro che augurarci che si possa trovare una soluzione per questa incresciosa vicenda e che il nuovo anno possa far togliere dagli occhi degli amministratori locali le bende del pressapochismo e che possano impegnarsi a far rispettare i diritti sacrosanti di queste persone.