Non c'è pace per il povero Albero della Vita di Expo 2015 che, dopo i rallentamenti e gli intoppi nella realizzazione, adesso viene anche accusato di essere copiato. Come se i grattacapi per gli organizzatori dell'esposizione universale milanese non fossero abbastanza, giunge persino un'accusa di plagio, ad opera dell'architetto inglese Chris Wilkinson. Quest'ultimo, come riporta l'agenzia ANSA, sarebbe letteralmente saltato sulla sedia dopo aver visto i progetti dell'opera e avrebbe gridato allo scandalo.
L'Albero della Vita, sostiene Wilkinson, è uguale ai suoi Supertrees di Singapore.
L'Albero della Vita di Expo 2015: icona nazionale
Ogni esposizione universale ha un suo monumento simbolico, basti pensare a quello che ancora oggi è il più famoso di tutti: la Torre Eiffel parigina. Gli organizzatori dell'Expo 2015 di Milano hanno affidato il progetto di realizzazione dell'opera-simbolo all'architetto Marco Balich, il quale ha individuato l'icona perfetta nel futuristico Albero della Vita. Alto circa 35 metri, con uno scheletro interno in acciaio e un rivestimento in legno, il monumento presenta in cima un gigantesco cappello, del diametro di 45 metri.
Il valore simbolico dell'opera sta nel significato metaforico tanto dei rami intrecciati che delle radici alla base del tronco: gli uni e le altre rimandano alle diverse ramificazioni del territorio italiano ma, nella sua maestosità, l'Albero rappresenta anche la volontà nazionale di protendersi verso l'alto e di rialzare la testa dopo la crisi.
L'Albero della Vita di Expo 2015: l'accusa
Sono 18 i Supertrees che popolano il Gardens by the Bay di Singapore, con un'altezza che varia dai 25 ai 50 metri. Nel vedere il progetto dell'Albero della Vita, l'architetto Chris Wilkinson ha immediatamente pensato alle sue creature, complice anche la tecnologia che verrà applicata al monumento. Proprio come i Supertrees, infatti, anche l'Albero della Vita sarà ricoperto di led e produrrà giochi di luci, suoni e colori.
L'Albero della Vita di Expo 2015: Balich si difende
Di fronte alle accuse, l'architetto ha difeso il proprio operato, spiegando di essersi ispirato in parte alla pavimentazione della cattedrale di Otranto e in parte al disegno che ricopre la piazza del Campidoglio a Roma, frutto del genio di Michelangelo. Lapidario il commento rilasciato all'agenzia Adnkronos: "Sfido chiunque a disegnare un albero che non abbia la forma di un albero ma sia sferico o addirittura quadrato".