"La famiglia del piccolo Loris Andrea Stival era un inferno". A dirlo la vicina di casa, anzi di più, dello stesso pianerottolo al terzo piano in via Garibaldi numero 82 di Santa Croce Camerina. Una quarantaduenne albanese che potrebbe entrare a far parte dei sospettati, per essere una figura controversa che sbuca dal clamore delle indagini che hanno portato al fermo della madre di Loris, Veronica Panarello. Non dovrebbe trattarsi di una presenza determinante ai fini dell'indagine, a meno che non sappia più di quanto dica o non dica, ma se fosse il caso di Sarah Scazzi di Avetrana, potrebbe inquadrarsi nella figura del fioraio, "l'uomo dei sogni", tuttora sotto processo, che prima non ricorda, poi finalmente parla ed, infine, ritratta tutto.

Ed allora, appena successo il fattaccio, la donna descrive la famiglia di Loris Stival come la famiglia "del mulino bianco", al contrario di quanto dirà poi una zia di famiglia. E' vero, Davide, il papà, è spesso fuori città per lavoro, con il suo camion, ma Veronica è sempre in casa, presente e premurosissima con i due bambini, Loris, il più grande e Diego, il più piccolo, di soli tre anni. Mai grida, mai litigi al di là della sua porta di casa, zero discussioni.

Poi la donna albanese va tutte le mattine a lavorare a Ragusa. E, una mattina della scorsa settimana confida ad un'edicolante della provincia siciliana e racconta tutto il contrario di quanto aveva detto ai Carabinieri: "La famiglia di Loris è un inferno".

Veronica Panarello e suo marito Davide litigavano spesso, gridavano. Il motivo? I soldi, soldi presi in prestito e che dovevano restituire, senza riuscirvi. Mentre Veronica spendeva più di quanto fossero le possibilità e, spesso, di mezzo ci andavano i due bambini.

L'edicolante, così come hanno fatto le maestre per le fascette da elettricista consegnate loro da Veronica Panarello, racconta tutto ai Carabinieri: la donna albanese, naturalmente, ritratta tutto o, meglio, non conferma nulla. Perché? Paura di entrare a far parte dell'inchiesta che da due settimane sta tenendo incollati gli italiani alla ricerca di notizie oppure, al contrario, notorietà a costo zero?