E' durata ieri quasi dodici ore l'udienza davanti al tribunale delle libertà di Catania che dovrà decidere sulla richiesta d'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ragusa lo scorso 8 dicembre nei confronti di Veronica Panarello, 26 anni, accusata di avere ucciso il figlio di 8 anni, Loris Stival, strozzandolo con delle fascette di plastica per poi nasconderne il cadavere in un canalone vicino al vecchio mulino di Santa Croce Camerina.

Delitto Loris Stival: aggiornata al 2 gennaio l'udienza al Riesame

L'udienza sulla richiesta di scarcerazione della presunta infanticida, difesa dall'avvocato Francesco Villardita, è stata aggiornata al prossimo venerdì 2 gennaio a partire dalle ore 15.

La decisione dovrebbe arrivare entro il 3 gennaio. L'udienza è stata aggiornata dal presidente del Collegio, Maria Grazia Vaiasindi, per questioni di carattere logistico legate alla traduzione dell'indagata detenuta nel carcere di contrada Petrusa ad Agrigento. Nel corso dell'udienza di ieri prima la relazione letta dal presidente del Collegio giudicante, poi l'arringa difensiva e le repliche del pm Marco Rota e del procuratore di Ragusa Carmelo Petralia. Veronica Panarello ha rilasciato in aula dichiarazioni spontanee dichiarandosi innocente e chiedendo la scarcerazione. All'udienza del 2 gennaio la mamma presunta infanticida sarà di nuovo presente in aula come lei stessa ha chiesto al tribunale che ha accolto la sua richiesta.

Delitto Loris Stival, avvocato Veronica: 'Pensa sempre al figlio morto'

Così si è difesa ieri la Panarello in aula davanti ai giudici del tribunale delle libertà secondo il racconto del suo difensore. "La mia assistita ha ribadito - ha detto l'avvocato Villardita - che la famiglia è distrutta, che pensa sempre al figlio morto e che lei - ha sottolineato il legale parlando con i cronisti a margine dell'udienza di ieri - non ha commesso alcun fatto ribadendo la sua versione dei fatti" a proposito del delitto di Loris Stival commesso il 29 novembre 2014.

Ad attendere novità dal "processo" di riesame che dovrà valutare la sussistenza o meno degli indizi di colpevolezza che giustificano la misura cautelare in carcere, ieri davanti al palazzo di giustizia di Catania c'erano anche il padre di Veronica, Francesco Panarello, e Antonella Stival, zia del piccolo.

Caso Loris Stival, opinione pubblica divisa tra colpevolisti e innocentisti

E mentre proseguono le indagini sul giallo di Santa Croce Camerina l'opinione pubblica resta divisa tra colpevolisti e innocentisti.

Nelle ultime ore sembrano in aumento le persone che sostengono l'innocenza di Veronica, anche alcuni parenti prima l'avevano abbandonata e adesso la difendono. Il marito non sembra ancora del tutto convinto dell'innocenza della moglie e al momento non ha nemmeno valutato l'ipotesi di andarla a trovare in carcere, come ha fatto sapere il suo legale. Ecco alcuni commenti pubblicati sulla pagina Facebook "Veronica Panarello è innocente" denunciata alla polizia postale dal nonno paterno di Loris Stival. Posta Antonietta Bianco: "Come si fa a carcerare una persona senza prove certe? La mandassero a casa, questa povera ragazza. Il marito... possibile che non si rende conto che le prove e carico di sua moglie non sono chiare?

Se l'amasse davvero le starebbe accanto e condividerebbe, questo immenso dolore, con lei. Ha l'età di mio figlio, questa figliola". Aggiunge Anna Maria Gioia: "In Italia mandiamo in galera persone senza lo straccio di una prova e lasciamo liberi delinquenti di ogni genere eppure recidivi".