Continua a spargere sangue e terrore l'Isis; nell'ultimo video che i jihadisti hanno diffuso in rete vengono infatti mostrate le ventuno decapitazioni di egiziani copti che erano stati presi come ostaggi due mesi fa. L'Egitto non è stato di certo a guardare, perchè la violenza genera violenza: gli aerei dell'esercito egiziano, infatti, hanno bombardato le posizioni Isis in Libia. La risposta del Cairo non si è fatta attendere: si è trattata di una vendetta armata per le eseciuzioni dei jihadisti. Intanto, giungono news shock sull'Isis: anche l'Italia sarebbe stata minacciata dallo Stato Islamico.

Anche l'Italia minacciata dai terroristi islamici: messaggio shock nell'ultimo video dei jihadisti

Anche l'Italia sarebbe minacciata dall'Isis; nell'ultimo video nel quale i jihadisti hanno mostrato le ventuno decapitazioni dei ventuno egiziani copti, infatti, il boia della strage ha affermato: "Ci avete visti in Siria, ora siamo qui a sud di Roma e attaccheremo l'Italia con i missili". La notizia shock è riportata dal sito "Urbanpost", che ha diffuso altri dettagli sul video girato dai jihadisti. Il filamato sarebbe stato girato in Libia e il nome del gruppo che minaccia l'Italia sarebbe "Lo Stato islamico della provincia di Tripoli". La notizia è stata confermata anche da sito americano "Site", che monitora ogni movimento dei jihadisti.

Isis, minacce all'Italia: 'Vi attaccheremo con i missili', bufala o verità?

La decapitazione dei ventuno egiziani copti sembra essere un avvertimento per il nostro Paese e le parole del boia dopo lo sconvolgente video sono inequivocabili. Ma quanto possono essere realistiche le minacce dell'Isis all'Italia? Si tratta solo di terrorismo mediatico o di un pericolo effettivo? Occorre analizzare che il razzo in possesso dell'esercito libico è lo Scud, precisamente lo Scud-B, lungo circa undici metri, con una gittata che raggiunge nelle migliore delle ipotesi i trecento chilometri.

I terroristi dell'Isis si trovano a Sirte, che si trova a quattrocentocinquanta chilometri dall'Italia. Nella peggiore delle ipotesi, il razzo arriverebbe a centocinquanta chilometri dalle coste del nostro Paese. Perciò, il pericolo non esiste.