Proseguono incessantemente le indagini per cercare di scoprire la verità sul disastro dell'airbus A320 della compagnia low cost "Germanwings", che lo scorso 24 marzo si è schiantato sulle Alpi francesi, in Provenza, nella zona di Barcellonnette. Nelle ultime ore sta circolando insistentemente la notizia di un presunto video degli ultimi istanti prima del disastro; l'indiscrezione è stata diffusa dal giornale tedesco "Bild" e dal quotidiano francese "Paris Match", ma la notizia è stata smentita dalla Procura di Marsiglia, che si sta occupando a fondo delle indagini sullo schianto dell'airbus A320.
Ecco tutti i retroscena.
Mistero sul video degli ultimi istanti: ecco tutti i dettagli
Il video degli ultimi secondi prima del tremendo impatto sulle Alpi francesi sarebbe stato filmato da un passeggero con il suo smartphone; nel filmato si sentirebbero le urla dei passeggeri e preghiere disperate in svariate lingue. Il video apparterrebbe ad un cellulare rinvenuto tra i rottami nel luogo del disastro e ora sarebbe in mano ad un giornalista della testata francese "Paris Match". Nel filmato si udirebbero anche dei colpi metallici, i quali confermerebbero che il pilota dell'aereo avrebbe cercato di abbattere con un'ascia (o con un estintore) la porta della cabina chiusa da Andreas Lubitz.
La notizia, però, è stata assolutamente smentita dalla Procura di Marsiglia; il procuratore Brice Robin ha affermato: "Allo stato attuale delle indagini non sono stati trovati video della strage". La notizia è stata smentita anche dal tenente colonnello Jean-Marc Menichini, come riportato dal sito "Urbanpost". "Le notizie riportate dai quotidiani 'Bild' e 'Paris Match' sono completamente false; i cellulari che sono stati trovati sul posto della strage devono ancora essere analizzati", ha dichiarato Jean-Marc Menichini.
Dunque, è giallo sul presunto video del disastro, che riporterebbe delle immagini tremende. In ogni caso, gli inquirenti della Procura di Marsiglia hanno ribadito che chiunque fosse in possesso di un video del disastro dello scorso 24 marzo ha il dovere di consegnarlo prontamente ai magistrati.