Sono iniziate venerdì mattina 15 maggio, tre giorni dopo l'ultimo terremoto di 6.8 gradi, le operazioni per rimuovere il coperchio provvisorio sopra il reattore di Fukushima installato dopo l'incidente nucleare del 2011 con lo scopo di prevenire la dispersione di materiale radioattivo nell'aria. Il terremoto, durato circa un minuto, si era sviluppato alle 23:13 di martedì scorso, ora italiana, nello stesso punto del disastroso sisma del 2011. La società Tepco che conduce le operazioni in quanto responsabile dell'impianto, ha garantito che non c'è più pericolo di diffusione di gas radioattivi.

L'operatore della centrale nucleare Dai-ichi ha iniziato a smantellare la copertura dell'edificio del reattore n.1. La copertura era stata installata subito dopo l'incidente nucleare del marzo 2011 per bloccare la polvere radioattiva sollevata in seguito all'esplosione di idrogeno al momento del problema che scatenò la fine del reattore.

C'è ancora combustibile esaurito

La Tokio Electric Power Company prevede di rimuovere il coperchio per eliminare i detriti radioattivi sulla parte superiore dell'edificio e rimuovere il combustibile nucleare esaurito che è rimasto ancora immagazzinato all'interno. Tutto questo fa parte di uno sforzo per smantellare il reattore. Per circa una settimana, i tecnici hanno spruzzato sostanze chimiche sugli stessi detriti che si trovano ancora sotto il coperchio, utilizzando una gru telecomandata per evitare che la polvere radioattiva si diffondesse all'esterno.

In seguito si procederà con i lavori per rimuovere il coperchio nel periodo di un anno. I funzionari dell'azienda dicono che questo servirà a migliorare il monitoraggio dei livelli di radiazione nel corso della procedura.

Nessuna ulteriore dispersione di materiale radioattivo

Tepco afferma che una prova preliminare effettuata lo scorso anno non ha mostrato alcuna dispersione di materiale radioattivo durante lo smontaggio del coperchio.

Lo stesso anche dopo gli altri grandi terremoti avvenuti in seguito. Le operazioni erano state precedentemente previste per iniziare lo smontaggio nel luglio dello scorso anno, ma il lavoro è stato rimandato dopo la rimozione dei detriti nel reattore n.3 che nel 2013 ha causato una diffusione di polvere radioattiva scatenando il panico tra i residenti ancora rimasti nella zona. Inoltre, a rallentare i lavori ci sono state anche alcune morti tra i lavoratori impegnati nel recupero.