La Scuola cambia perché vuole essere più aperta al mondo dell’informazione e al passo con i tempi moderni. E lo fa attraverso un protocollo firmato dal Ministero dell’Istruzione e il Fnsi, il sindacato dei giornalisti, per diffondere la “cultura dell’informazione” tra i giovani. Già da settembre, giornalisti-cronisti entreranno nelle aule scolastiche per parlare di legalità e libertà di informazione con 2 “progetti pilota” appunto su legalità e social media. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e i vertici del sindacato hanno presentato l’iniziativa proprio in questi giorni.

La scuola deve diventare il trampolino di lancio per permettere ad ogni bambino, che si avvia a diventare adulto, di conoscere quello che lo circonda e orientarsi in una società sempre più complessa dove si ricevono continuamente stimoli. Questo in breve il messaggio che si è voluto lanciare attraverso questa iniziativa che ha ad oggetto temi fondamentali come la libertà di informazione, l’attendibilità delle notizie sulla ’rete’ e il grande ruolo di responsabilità che hanno i giornalisti nel momento in cui scrivono. I “progetti pilota” messi a punto dal Ministero dell’Istruzione non si fermano qui perché quest’ultimo in futuro, quest'ultimo potrebbe firmare un protocollo d’intesa anche con il consiglio dell’Avvocatura forense.

L’obiettivo, in tale ipotesi è quello di rendere operativo un progetto presentato da pochissimo dal Consiglio Nazionale Forense sotto forma di proposta di legge.

Cosa prevede la proposta di legge del Consiglio Nazionale Forense?

La proposta di legge del CFN prevede che nelle aule delle scuole di primo e secondo grado faranno il loro ingresso gli avvocati che impartiranno delle lezioni di introduzione al diritto.

Le lezioni spazieranno dal sistema costituzionale, all’educazione, alla cittadinanza, alla legalità e quindi all’educazione civica. Del tempo sarà dedicato anche ai valori della partecipazione, della democrazia e ai dirittti delle libertà fondamentali. Gli avvocati avranno il compito di ‘combattere’ fenomeni di bullismo e cyberbullismo, aiutando i bambini a vivere in un mondo nel quale presto diventeranno dei cittadini adulti più consapevoli e onesti.

Tale iniziativa infatti mira innanzitutto a prevenire ogni forma di violenza e di discriminazione. Il presidente del Consiglio nazionale Forense, Andrea Mascherin, ha infatti sottolineato che l’Avvocatura ha anche una responsabilità sociale nella diffusione di temi che mirano a creare nei bambini una coscienza civile volta al rispetto delle regole comuni e al rispetto delle differenze. Tale iniziativa che avrà luogo su tutto il territorio nazionale contempla che gli strumenti attraverso cui gli avvocati daranno le lezioni sono i POF (ovvero i Piani dell'offerta formativa delle scuole), in linea con la riforma della Buona Scuola (legge 107/2015). Tale iniziativa, quindi non è solo un modo per riscattare tutta la categoria professionale degli avvocati in questi ultimi anni piuttosto bistrattata, ma è anche un impegno che l'Avvocatura vuole assumersi a livello territoriale. Nello specifico verranno stipulate infatti delle convenzioni locali tra le Direzioni scolastiche regionali e i vari Consigli degli Ordini forensi .