Un nuovo rapporto su Najim Laachraoui, il venticinquenne tra i protagonisti dell'attentato all'aeroporto di Bruxelles dello scorso 22 marzo, rivela particolari inquietanti sul passato dell'esponente ISIS e sui sistemi di sicurezza europei. Sembra che il giovane suicida abbia lavorato come addesso alle pulizie al Parlamento europeo; anche se ufficialmente non è stato ancora detto quale degli attentatori abbia lavorato al Parlamento europeo, voci di corridoio hanno fatto il nome di Najim, di origine belga.

Gli attentati a Bruxelles

Lo scorso 22 marzo è tristemente ricordato per gli attacchi suicidi all'aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles.

Gli attentati, rivendicati dallo Stato Islamico, hanno provocato 32 vittime, tra cui Patricia Rizzo, quarantottenne italiana e circa 270 feriti. L'indiscrezione sul passato di uno degli attentatori arriva appena una settimana dopo le affermazioni della polizia, secondo cui almeno 50 seguaci dello Stato Islamico sarebbero lavoratori dell'aeroporto di Bruxelles, come addetti ai bagagli, alle pulizie e alla ristorazione.

Le dichiarazioni dell'UE

Un funzionario dell'Unione Europea ha riferito che per un mese sia nel 2009 che nel 2010, uno degli attentatori suicidi ha lavorato come addetto delle pulizie in Parlamento, usufruendo dell'opportunità di un lavoro estivo per studenti. L'uomo era stato assunto attraverso una società di pulizia con regolare contratto presso il Parlamento europeo; il funzionario ha precisato che l'uomo non aveva precedenti penali, almeno secondo i documenti presentati dalla società di pulizie, come richiesto dal Parlamento.

Il portavoce del Parlamento europeo Jaume Duch Guillot ha quindi ufficialmente affermato: "Il Parlamento europeo conferma che sette e sei anni fa, uno dei responsabili degli attacchi terroristici di Bruxelles ha lavorato per un periodo di un mese per un'impresa di pulizie che aveva un regolare contratto con il Parlamento europeo.

Come studente, ha ottenuto il lavoro per un mese nel 2009 e un mese nel 2010. Sono stati gli unici casi in cui ha lavorato presso il Parlamento. Come previsto dal contratto, la società di pulizia ha presentato la prova di assenza di precedenti penali."

50 membri ISIS tra i lavoratori dell'aeroporto

Nell'ultima settimana, tramite una lettera aperta che suscita clamore e preoccupazione, la polizia ha affermato che tra i lavoratori dell'aeroporto di Bruxelles ci sarebbero, ancora adesso, almeno 50 sostenitori dell'ISIS, che, con i loro badge, hanno libero accesso ad ogni luogo della struttura e che, teoricamente, potrebbero avere accesso anche alla cabina di un aereo.

La polizia aeroportuale minaccia scioperi per falle nel sistema di sicurezza, affermando, inoltre, che alcune persone sospettate di aver combattuto in Siria sono arrivate in aeroporto come presunti turisti e che, dopo le segnalazioni, non si ha la sicurezza che qualche provvedimento sia stato preso. Il fatto preoccupante è che la polizia aveva sollevato preoccupazioni circa la sicurezza inadeguata in aeroporto appena quattro giorni prima dell'attentato del 22 marzo. Già pochi giorni dopo l'attentato, un uomo, presunto parente dei fratelli kamikaze Ibrahim e Khalid el-Bakraoui, aveva affermato che i due avevano lavorato all'aeroporto e che quindi avevano acquisito una grossa conoscenza della struttura poi attaccata. Oltre agli attentatori suicidi, non c'è da dimenticare che un altro uomo, il cosiddetto "uomo con il cappello", non è stato ancora trovato né, peggio ancora, identificato.