Continuano a registrarsi delle tragedie in Calabria. Il week-end del 21 e 22 maggio è stato terribile e tanto sangue si è sparso sulla strada statale 106. In questi due giorni sono stati registrati ben tre incidenti e tutti drammatici. Il dato più drammatico però è il bilancio da inizio anno. Sulla strada statale 106 si contano ben nove morti dall'inizio del 2016. A comunicarlo è l'Associazione Basta Vittime Sulla Strada Statale 106, che si avvicina al dolore delle famiglie colpite.

Gli ultimi tre incidenti

L'incidente più grave è avvenuto nella provincia di Catanzaro all'altezza del chilometro 156,300.

Nel sinistro di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio sono rimaste coinvolte ben due vetture. L'impatto è stato frontale e sono deceduti due giovani ragazzi. Si tratta di Deborah Ranieri e Vittorio Leotta, rispettivamente di 21 e 25 anni. L'impatto non gli ha dato scampo ed è stato anche molto veloce vista l'assenza di frenate sull'asfalto. Un altro incidente è stato registrato nella provincia di Reggio Calabria, sempre nel week-end del 21 e 22 maggio. L'impatto è avvenuto a San Leo dove una Mini Cooper ha effettuato una carambola contro uno spartitraffico. In questo caso si contano due feriti di cui uno si trova ricoverato in gravi condizioni. I vigili del fuoco hanno dovuto estrarre il suo corpo dalle macerie.

Altro incidente è stato registrato sempre nella provincia di Reggio Calabria nei pressi dello svincolo di Mortara. In questo caso la vettura si è schiantata prima contro il guard-rail e dopo contro un palo dell'illuminazione, facendolo crollare. Due sono stati i feriti.

L'allarme dell'Associazione

Da quanto emerge, sulla strada statale 106, dall'inizio di questo 2016 si contano ben quattro vittime nella provincia di Reggio Calabria, due vittime a Cosenza, due vittime a Catanzaro e una vittima in provincia di Crotone.

In media si registrano due vittime al mese. Secondo quanto riporta il portale online ntacalabria.it, l'Associazione Basta Vittime Sulla Strada Statale 106 sottolinea che si tratta di una strage di stato e che tutto ciò ha anche delle responsabilità politiche. Secondo l'Associazione, tutti coloro che rivestono cariche istituzionali sono moralmente responsabili di quanto sta accadendo. Parole senza dubbio molto forti, ma che richiedono un intervento serio e immediato. Nel ribadire che il silenzio dello Stato è gravissimo, l'Associazione si stringe al dolore delle famiglie.