In queste ore sul web si sente vedono in continuazione post d'odio nei confronti dei migranti che nonostante non abbianonessuna responsabilità per quanto successo in centro Italia, vengono messi al centro della polemica con uno slogan "Vogliamo i migranti nelle tendopoli e i terremotati negli hotel". Come spesso succede nel mondodell'italiano medio, si cerca sempre un colpevole, un capro espiatorio. Anche se non ha nessuna attinenza con il problema in questione.

Diversi articoli di giornale, però, testimoniano una realtà ben diversa in cui gli immigrati non solo sono coinvolti ma sono parte integrante del volontariato impegnato al recupero dei corpi dalle macerie del Terremoto.

La situazione dei migranti simile a quella dei terremotati

Una donna amatriciana, Francesca Spada, scrive un messaggiosu facebook che sta facendo il giro del web.Smentisce con molta chiarezza le voci dell'odio che gli amatriciani avrebbero nei confronti degli immigrati. La realtà, a quanto dice, è l'esatto opposto.

"Da NESSUN amatriciano sentirete dire che bisogna cacciare gli immigrati dagli alberghi per metterci i terremotati". L'attuale situazione in paese, aggiunge, è molto simile a quella delle città colpite dalla guerra e da cui quelle persone scappano motivo per cui c'è una grande empatia perchè di fatto entrambi sono nella stessa situazione. "Lo senti un po' un tuo simile" sottolinea Francesca.

Ad amatrice, inoltre, viveva un gruppo dirichiedenti asiloa quanto pare tutti si erano affezionati e nel momento del disastroalcuni di loro sono rimasti sotto le macerie, gli altri si sono subito rimboccati le maniche e hanno dato il loro contributo per salvare vitechi era rimasto sotto i calcinacci.

Senza 'noi' o 'loro'

"Accoglienza per tutti quelli che ne hanno bisogno.

Senza 'noi' o 'loro'" conclude la signora Spada.

E' ovvio cheun messaggio del genere diventi una stoccata pesante a quelle voci che costantemente e incessantemente cercano di creare divisioni, contrasti e odio tra italiani e extracomunitari. Questa testimonianza non può far altro chetentare di placare gli animi anche delle personalità più intolleranti.