Peppucio Doa, 82 anni, muratore in pensione di Arzana, in Ogliastra, è stato arrestato nella notte fra dalla Polizia con l’accusa di duplice omicidio. L’uomo è stato fermato dagli agenti in un reparto dell’ospedale “Nostra Signora della Mercede” di Lanusei, dove era stato soccorso per un malore. Da tempo i rapporti con alcuni familiari erano davvero tesi per questioni di eredità. E mercoledì, intorno alle 16, l’uomo avrebbe impugnato una pistola e avrebbe ucciso i suoi due nipoti: i fratelli Andrea e Roberto Caddori, il primo commerciante di 43 anni, il secondo idraulico di 46.
Tutti e due di Arzana, come lo zio.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dalla polizia all’origine della sparatoria, sfociata nel duplice omicidio, ci sarebbero dei vecchi dissapori con la sorella del presunto omicida, Maria Doa, 91 anni, invalida, accusata di aver lasciato in eredità ai fratelli Caddori alcuni beni di famiglia. In particolare un podere e una casa a pochi passi da Arzana, nelle campagne, che il presunto omicida non voleva assolutamente finissero nelle mani dei due nipoti. L’uomo, che in paese veniva da tutti definito come una “persona perbene e tranquilla”, cosi come anche le due vittime, ora si trova piantonato dalla polizia nell’ospedale di Lanusei. Dopo che gli agenti del commissariato della cittadina e gli agenti della Squadra Mobiledi Nuoro hanno eseguito il fermo, firmato dal sostituto procuratore di Lanusei, Biagio Mazzei.
Alla lite e al duplice omicidio avrebbe anche assistito Bruna Caddori, 47 anni, sorella delle vittime e nipote dei fratelli Doa, che avrebbe chiamato i due uccisi per placare la discussione scoppiata tra gli zii.
Ha sparato per uccidere
Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori – Peppino Doa si sarebbe presentato nell’abitazione della sorella, in via Brigata Sassari ad Arzana, e qui sarebbe iniziata una pesante discussione per questioni di case e terreni.
L’uomo stava cercando dei documenti che la donnanon voleva consegnargli e proprio ieri pomeriggio avrebbe iniziato a mettere a soqquadro la casa dell’anziana sorellacercando quello che da tempo gli veniva negato. Alla discussione avrebbe preso parte anche un’altra nipote, Bruna Caddori, che spaventata per l’atteggiamento dello zio avrebbe chiesto l’intervento dei suoi fratelli, Andrea e Roberto, che appunto vivono nella palazzina accanto.
Mai l’avesse fatto. Alla vista dei due nipoti infatti lo zio Peppino avrebbe tirato fuori una pistola 7,65 sparando all’impazzata e ad altezza uomo. I colpi avrebbero raggiunto i nipoti al collo, al petto e alle gambe facendoli finire a terra. A quel punto l’ex muratore, con la pistola ancora fumante, avrebbe fatto perdere le sue tracce scappando per le vie di Arzana. Poi l’arresto a Lanusei.