Quelle delle nuove farmacie è una vera via crucis! Ne avevamo già parlato, come un paradosso made in Italy. Ora anche la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) vuole vederci chiaro in una situazione in cuidi chiaro, finora, non c’è stato nulla. Gli interessi che stanno dietro l’ultimo anello della distribuzione del farmaco sono tali che nulla possono i principi invocati dall’Autorità Garante della Concorrenza conl’impegno dello stesso governo Monti, con il decreto Cresci-Italia sulle liberalizzazioni, convertito in legge nel marzo 2012, a voler smuovere le acque.

Adesso che, a distanza di oltre 4 anni, finalmente la Regione Lazio era pronta a dare la concessione per l’apertura di 274 nuove farmacie, arrivano le minacce a funzionari e dirigenti della Regione, con l’inevitabile intervento della Dia.

La mafia dietro le nuove concessioni? Meglio escluderlo in partenza

Dopo i rumors dei giorni scorsi, è stato proprio Nicola zingaretti, Presidente della Regione Lazio, a comunicarlo in aula: le concessioni per l’apertura delle nuove farmacie sono quindi sospese in attesa delle verifiche della Direzione Investigativa Antimafia.

Nel Lazio sono previste ben 274 nuove farmacie, di cui 119 solo a Roma. Un numero imponente di nuove concessioni pubbliche. L’iter era quasi ultimato e, per fine luglio, era atteso il via libera definitivo da parte della Regione.

Ma, dopo la denuncia di alcuni dirigenti e funzionari regionali, per aver subito delle minacce, è intervenuta la DIA al fine di escludere ogni infiltrazione mafiosa.

In prefettura si è aperto un tavolo per seguire questa vicenda. Già il primo agosto la Regione aveva fatto richiesta al Prefetto di Roma per mettere in atto ogni azione al fine di contrastare eventuali infiltrazioni criminali, analogamente a quanto richiesto dalla Regione Lombardia alla Procura di Milano.

Adesso deve passare questo mese estivo. A settembre sapremo quanto emergerà da questo fascicolo.

E’ un’attività preventiva, ma necessaria

Il presidente Zingaretti ha voluto tranquillizzare che con questa iniziativa non si è voluto criminalizzare nessuno ma solo voluto prevenire eventuali infiltrazioni malavitose in una Regione che negli ultimi anni è balzata agli onori della cronaca per molti episodi di questo tipo.

Le forze investigative ci impiegheranno poche settimane a produrre una certificazione antimafia per ogni vincitore del concorso. Subito dopo si procederà all’assegnazione delle concessione e finalmente, tanti farmacisti vincitori di concorso e ancora in attesa, riusciranno ad aprire le 274 nuove sedi.

Non erano delle stesso parere alcuni farmacisti presenti alla seduta alla Regione, che hanno contestato Zingaretti per questo ennesimo rinvio. I farmacisti volevano che comunque si sbloccassero subito le nuove concessioni e intanto la Regione potevapresentare le denunce o fare le doverose verifiche ove ritenute necessarie. Questo è sembrato invece solo un pretesto per un ulteriore rinvio. La replica del Presidente della Regione è stata che le motivazioni addotte sono state ritenute fondate dalla DIA, pertanto le nuove sedi farmaceutiche si potranno aprire solo quando sarà tutto chiarito.