Tiziana Cantone, 33 anni, a causa di una vendetta finita male, si è tolta la vita. Il giorno 13 settembre 2016 è stata trovata impiccata con un foulard nell'appartamento dove viveva con la mamma, a Napoli. Dopo tante proteste e lotte per la pubblicazione di video da lei non autorizzati, Tiziana decide di togliersi la vita. 

La storia dei video

Durante un rapporto sessuale con un ragazzo, Tiziana decise di farsi riprendere in modo da poter effettuare una vendetta nei confronti dell'ex-fidanzato, facendogli arrivare questi video.

In realtà, i video in questione iniziarono a diffondersi inizialmente tramite Whatsapp, in seguito furono pubblicati in rete. È grazie alla diffusione di questi video che è iniziato il tormentone "Stai facendo il video? Bravo!", frase espressa dalla stessa Tiziana durante queste riprese. La ragazza era quindi consapevole di essere ripresa, ma non ha mai autorizzato la diffusione di questi filmati.

La protesta per la diffusione dei video

Tiziana, non avendo mai autorizzato la diffusione dei video hard che la ritraggono con degli uomini, affida la denuncia all'avvocato Fabio Foglia Manzillo, dichiarando di aver tentato il suicidio e di non poter più uscire di casa liberamente.

Molte persone hanno reso noti i particolari della ragazza, motivo per il quale amici e parenti l'hanno riconosciuta, permettendo ai video, che ormai giravano in rete, di avere un nome e cognome. Una storia che ormai è divenuta nota a chiunque, una citazione che è diventata il tormentone dell'anno, tanto da finire addirittura stampato sulle magliette. La giovane, in seguito ai continui insulti che riceveva pubblicamente, in privato e mentre camminava per strada, decise di cambiare identità per ritrovare la pace. Una volta tornata a Napoli, però, non ha retto più il peso di una storia che le ha distrutto totalmente la vita, ed ha deciso di togliersi la vita, per mettere fine alle sofferenze che provava da un anno a questa parte. È possibile che a pagarne le conseguenze siano proprio coloro che hanno diffuso in internet questo materiale, violando la privacy della giovane.