È la notizia del giorno di ieri 16 novembre, riportata dal New York Post: una ragazza newyorkese di ventiquattro anni, Cailey Fiesel, ha deciso di citare in giudizio Zara dopo aver trovato un topo morto cucito nel suo abito. La ragazza infatti, dopo aver indossato uno dei due capi che la settimana prima aveva acquistato presso la famosa maison spagnola, riscontra dei problemi nell’abito, e ciò che scopre è a dir poco imbarazzante.

La zampetta usciva dalle cuciture

La ragazza, basita per la scoperta appena fatta, è stata intervistata dal New York Post e subito la notizia ha fatto in breve tempo il giro del mondo.

Cailey dichiara di aver sentito inizialmente un odore pungente e nauseante pervenire direttamente dall’abito che aveva precedentemente comprato. In seguito ha iniziato a grattarsi, a causa di numerose irritazioni che le sono comparse sulla pelle. Sempre più convinta che la causa del malessere fosse proprio l’abito di zara, la ragazza ha deciso di sfilarselo per darci un’occhiata. Ciò che ha scoperto è stato sconvolgente: una zampetta è uscita fuori dalla cucitura della scollatura, mentre il corpo dell’animale, in decomposizione, è rimasto attaccato all’abito. La ragazza, come successivamente racconta, è rimasta bloccata per parecchio tempo, poiché non riusciva a credere a cosa i propri occhi stessero vedendo.

Il topo era di sei centimentri

Il racconto di Cailey prosegue poi più nel dettaglio, affermando che inizialmente ha sentito qualcosa che le faceva grattare la gamba, e in un primo momento ha pensato fosse dovuto ad una qualche cucitura del capo. La ragazza ha così cercato di tirarla, nel vano tentativo di staccarla o di tagliarla una volta giunta sul posto di lavoro, si è accorta poi che si trattava di qualcosa di più grande.

Così Cailey ha pensato potesse essere l’etichetta che era rimasta attaccata, ha così alzato la cucitura del vestito ma sfortunatamente non si trattava affatto né di una cucitura né di un etichetta, ma bensì di un corpo morto di un topo di sei centimetri in avanzato stato di decomposizione.

Cailey successivamente ha deciso di sporgere denuncia nei confronti di Zara, chiedendo il rimborso per i danni pervenuti sia dal punto di vista psicologico, che dal punto di vista fisico, a causa dell’eruzione cutanea causata dal roditore.

Sappiamo benissimo che la nota azienda di abbigliamento segue una produzione industriale, sfornando migliaia di capi al giorno che rapidamente passano dal magazzini al negozio, ma una tale svista è inaccettabile. Zara ha comunque dichiarato di essere consapevole del danno che ha causato alla ragazza, ma ha anche rassicurato i clienti di garantire sempre prodotti soddisfacenti e controllati con rigore.