messina. Sono stati beccati, incastrati dalle immagini della videosorveglianza, 16 impiegati, che timbravano il proprio cartellino e subito dopo 'fuggivano'; per loro è stato indetto l’obbligo di firma. I dipendenti sono stati accusati di truffa ai danni di un ente pubblico. Le indagini erano iniziate nel giugno 2015.

Beccati dalle telecamere: timbro e fuga

Si ritorna a parlare della ormai famosissima categoria "Furbetti del cartellino", presente praticamente in tutta la Nazione. I dipendenti questa volta sono stati colti in fragranza di reato presso il comune di Furci Siculo, in provincia di Messina.

I 16 dipendenti incastrati dalle telecamere, abitudinariamente timbravano il cartellino e poi si dileguavano senza prestare servizio, o prestandone solo una parte. Per i dipendenti è immediatamente scattata una misura cautelare per truffa ai danni dell’ente pubblico. La Procura di Messina, dopo accurate indagini durate circa un anno ha posto l’obbligo di firma nei confronti dei 16 scaltri e furbi impiegati, che si presentavano sul posto di lavoro con buste della spesa appena fatta e varie ore di ritardo, o si presentavano solo per timbrare e successivamente si dileguavano. Le cifre parlano piuttosto chiaro e sono alquanto sconvolgenti: su 85 dipendenti del Comune di Furci Siculo, gli indagati sarebbero circa 65.

Alcuni impiegati si sono difesi: 'Eravamo in pausa caffè'

La Polizia locale, che ha condotto accuratamente le indagini ha spiegato che gli impiegati erano sotto osservazione da circa un anno, esattamente da Giungo 2015, e sono stati spesso pedinati, dati i sospetti. Dalle indagini è emerso che gli impiegati timbravano sia per sé stessi, sia per altri colleghi, e poi uscivano senza rientrare.

Il caso, che è stato definito quello più eclatante e che ha attirato maggiormente l’attenzione, riguarda uno dei dipendenti in particolare che, di 25 presenze lavorative timbrate sul badge ne avrebbe effettuata solo ed esclusivamente una. Altri impiegati invece hanno giustificato alcune loro assenze dicendo che erano in pausa caffè, pausa che, secondo le immagini della videosorveglianza sarebbero durate circa 20 ore.