Le chat offrono ottime occasioni per conoscere nuove persone, stringere amicizie, magari trovare l’uomo della propria vita. Certo, le percentuali di riuscita sono molto basse e il più delle volte ci si imbatte in persone che ci ispirano poco. Non mancano, del resto, storie cruenti scatenate proprio da conoscenze avvenute in chat. Come successo ad isernia a una donna di 53 anni, vedova. La quale aveva conosciuto un ragazzo di ben trent’anni più giovane di lei, che ha finito per segregarla in casa per ben due mesi. La cruenta storia è venuta a galla grazie a una denuncia del figlio della donna, che non aveva più sue notizie.

Ecco come sono andate le cose.

Isernia, donna di 53 anni segregata in casa per due mesi da ragazzo conosciuto in chat

A spiegare la vicenda è stato il questore. In pratica, dopo la denuncia del figlio della donna, i poliziotti si sono recati a casa e hanno bussato il citofono. Non ottenendo risposta, hanno deciso di chiedere l'intervento dei Vigili del fuoco per aprire in modo forzato. Così scorgendo da una finestra hanno trovato davanti ai propri occhi una scena da film: la donna ferma sul letto e il giovane, di origini veneziane, di fianco a lei. Che ha deciso di aprire la porta solo dopo una lunga conversazione con le forze dell’ordine. L'appartamento è apparso in disordine e anche maleodorante.

Inoltre, la povera 53enne di Isernia, che sperava di trovare l’amore in chat dopo la morte del marito, aveva ecchimosi sul corpo. Ha iniziato a piangere e a parlare solo successivamente che il giovane aguzzino è stato portato via.

Un brutto incontro in chat: la triste storia di Isernia

La donna ha raccontato la sua disavventura ai poliziotti.

In pratica, ha conosciuto il 22enne in una chat e ha deciso di andarlo ad incontrare fino a Venezia. Dopodiché, lo ha invitato a Isernia per raggiungerla e magari proseguire una seria storia d’amore. Tuttavia, dopo appena due soli giorni di convivenza pacifica, il giovane ha cambiato atteggiamento. Segregandola in casa per due mesi nella camera da letto, costringendola a espletare i suoi bisogni fisiologici in un recipiente di plastica.

Riceveva solo un pasto al giorno ed è stata costretta a cedergli le sue carte. La donna di Isernia è una vedova che vive con la pensione di reversibilità e ha avuto due figli da una successiva relazione. I quali però vivono col padre. Ora viene assistita dagli psicologi.