Non c'è più traccia della direttrice di banca della filiale del Credito padano di San Bassano (Cremona). La donna, 51 anni, si è dileguata, e con lei è sparita anche una somma spropositata, oltre un milione di euro. Adesso la cinquantenne è accusata di truffa aggravata ai danni di una ventina di correntisti. Gli investigatori hanno scoperto che la direttrice aveva fatto confluire il denaro verso diversi conti correnti a lei attribuibili. L'indagine interna della banca è solo agli inizi, quindi è probabile che la 51enne si sia appropriata di una somma considerevole.

Tutto è partito da un controllo di routine

La direttrice di una banca cremonese è scomparsa con molto denaro, ovvero i risparmi di molti clienti dell'istituto di San Bassano. Attualmente gli investigatori stanno esaminando i conti correnti della filiale del Credito padano. E' da molti giorni che si indaga sulla vicenda ma la notizia è stata diffusa solo all'inizio della settimana. Il Credito padano aveva avviato una normate indagine interna, chiedendo poi spiegazioni alla direttrice. Lo ha confermato l'avvocato della banca, Gianpietro Gennari, che difende gli interessi dell'istituto assieme al legale Cesare Gualazzini. Era stato notato qualcosa di strano durante le indagini e gli investigatori avevano esortato la direttrice a fornire delucidazioni in merito.

Lei, però, si limitò a dichiarazioni alquanto fumose e, un giorno, annunciò le sue dimissioni. Da quel momento in poi, non si hanno più notizie della cinquantenne.

Da impiegata a direttrice di banca in poco tempo

A San Bassano la comunità è incredula per l'atteggiamento della direttrice della filiale del Credito padano. La donna era stata assunta, come impiegata, dieci anni fa e, grazie alle sue doti, è riuscita a diventare direttrice.

Per la filiale e per i clienti era un vero punto di riferimento, una persona affidabile ed operosa. Grazie al suo grosso ascendente, la donna aveva raccomandato a molti clienti di investire i loro risparmi in azioni. Il ricavato derivante da tali investimenti, però, sarebbe finito su alcuni conti correnti riconducibili alla stessa direttrice. Il Credito padano ha fatto sapere che risarcirà i clienti truffati, per poi 'vendicarsi' con la direttrice infida.