"Non dimenticherò mai le sue parole": il presidente americano Donald Trump, appena uscito dall'incontro privato in Vaticano di circa mezz'ora con Papa Francesco, folgorato sulla via di Damasco forse non lo è, impressionato e ammansito, sì. Più di tante parole, sono i doni, i regali simbolici del Papa a raccontare il disgelo e la riconciliazione tra due potenti della terra, grandi protagonisti di uno scontro a distanza.

Tra il pontefice e il presidente Usa, il muro di ostilità si è sgretolato con questo primo storico incontro. Papa Bergoglio ha regalato infatti al presidente Usa una copia del messaggio per la "Giornata della pace 2017", il medaglione con il ramo d'ulivo che unisce la pietra divisa, appello implicito alla pace, e tra gli altri documenti programmatici del suo pontificato, l'Evangelii gaudium e l'Amoris laetitia, l'enciciclica Laudato sii, come a invogliarlo a volgere uno sguardo "ecologico" e cristiano all'ambiente.

Storico incontro: due mondi agli antipodi

Il corteo presidenziale composto da 12 persone tra cui la figlia Ivanka e il marito Jared Kushner, ha fatto il suo ingresso in Vaticano di buon'ora, alle otto, scortato da 50 auto.

Le first lady, Melania e Ivanka, erano in nero e con il capo coperto da un velo secondo il protocollo vaticano, a differenza che in Arabia Saudita dove erano rimaste a capo scopertoo. Cosa si saranno detti il papa e il presidente che, eccetto su aborto, pace e lotta al terrore, sono in disaccordo su tutto?

Tante le questioni sul tavolo

Dopo i primi momenti in cui era ammessa la stampa, finalmente si sono ritrovati faccia a faccia, presente solo l'interprete, nell'udienza di mezz'ora che si è svolta nella biblioteca dell'appartamento pontificio. Di certo hanno trattato della situazione in Medio Oriente, dei migranti, della possibile collaborazione tra Chiesa e amministrazione Trump sui temi legati alla pace, alla salute, e a questioni sociali.

Di certo, Francesco gli ha mostrato il Il messaggio per la Giornata Mondiale della pace 2017 che ha per titolo "La non violenza, stile di una politica per la pace", soffermandosi su alcuni brani.

Scambio di battute con Melania

A fine incontro anche papa Berogoglio è apparso più disteso e, dopo la stretta di mano ufficiale, ha accolto Melania che è di religione cattolica e le ha chiesto di benedire un crocefisso, ha scambiato con lei qualche battuta, ha fatto le foto. Trump ha ricambiato i doni con libri di Martin Luther King, pastore protestante ucciso nel 1968. Poi i coniugi hanno avuto il privilegio di una visita privata alla cappella Sistina, mentre il papa è andato a fare il suo "solito" giro del mercoledì in jeep tra la folla in piazza.

Il muro contro muro è acqua passata

Chissà se le parole e i doni di Papa Francesco ispireranno Trump a un cambio di rotta su alcune delle sue ossessioni: il muro con il Messico, la politica ambientale "negazionista", la chiusura a migranti e rifugiati. Di certo, se prima non gli piaceva, ora ha cambiato idea: il papa ora gli piace e lo rispetta. "È un grandissimo onore per me essere qui", ha detto. Oggi è iniziata, quindi, la fase del disgelo dopo la discordia a distanza durante la campagna elettorale. Allora le ostilità erano state aperte dal papa, che aveva bocciato il progetto del muro con il Messico e le politiche anti-islam e anti-immigrati di Trump definendole non cristiane. L'allora candidato aveva risposto che si riteneva una gran brava persona.

Beghe che ora paiono acqua passata: il presidente eletto coi voti dalla destra protestante evangelica e dei cattolici conservatori, con una spericolata giravolta ha reso omaggio al Papa. Che alla fine dell'udienza privata gli ha detto "good luck", buona fortuna. Chissà cosa avrà voluto dire.