Un padre provato, amareggiato quello di Andrea Soldi, il ragazzo morto per soffocamento accidentale dopo un Tso nel torinese. Non può darsi pace al pensiero che i tre vigili che uccisero per errore suo figlio, il 5 agosto 2015, siano stati addirittura promossi. Gli agenti infatti sarebbero stati trasferiti dall'ufficio gestione al più promettente dipartimento di polizia giudiziaria, una sorta di promozione quindi. In realtà gli uomini sono ancora indagati di omicidio colposo, insieme allo psichiatra che ordinò il trattamento sanitario per Andrea.

Sono stati rinviati a giudizio perché bloccarono con troppa irruenza l'uomo, tanto da strangolarlo e ucciderlo.

Da allora in attesa di giudizio erano stati trasferiti al reparto che si occupa di acquisti di materiale, nelle retroguardie insomma. Adesso paradossalmente si occupano di incidenti stradali, stalker, piccoli spacci davanti alle scuole. Renato Soldi non riesce a capire: come può della gente che ha dimostrato così scarsa considerazione per la vita umana, ricoprire incarichi in cui occorre avere un'umanità tale, da dovere molte ricorrere anche alla pazienza. È uno schiaffo morale oltre che un oltraggio per me. Poi aggiunge: Se dovessero essere riabilitati davanti al mondo ed essere giudicati innocenti, sarei il primo a rivalutarli anche come persone.

Chi era Andrea Soldi?

Andrea Soldi era un ragazzo come tanti altri, purtroppo era malato da tempo di un male subdolo, che non si vede a occhio nudo, ma che come tutte le malattie mentali si manifesta soltanto con dei comportamenti che non hanno punti di ritorno. Il suo male era la schizofrenia dal 1990, che lo costringeva a trattamenti alle volte invasivi.

Lui spesso dimenticava di prendere quei farmaci che lo facevano sentire meglio e che lo riportavano, quasi alla normalità, una normalità forzata. Quando smetteva di prendere le sue medicine infatti occorreva costringerlo a ricominciare. Quella mattina del 5 agosto 2015, il suo medico curante aveva predisposto per lui un trattamento sanitario obbligatorio, che avrebbe di sicuro indotto l'uomo a curarsi.

Per farlo erano arrivati lo psichiatra, un infermiere e tre agenti di polizia municipale, bisognava portarlo in ospedale anche contro la sua volontà. Invece gli agenti lo caricarono in barella con estrema brutalità, trattenendolo a faccia in giù, legandolo come un salame. Quando arrivarono in ospedale si accorsero che Andrea era morto soffocato. Un ragazzo mite che non dava mai fastidio a nessuno, se ne stava tutto il giorno nella sua panchina in piazza Umbria. Da allora la nazione si chiede se i Tso siano davvero necessari, e se questi tipi di malati ne abbiano veramente bisogno.