Indubbiamente è una storia che ha dell'incredibile quella capitata di recente a Pavia, più precisamente a Cozzo, piccolissimo comune di poco più di 370 anime. Qui una coppia di conviventi di 53 e 38 anni ha tenuto segregati in un box di soli 42 metri quadri un'anziana signora di 78 anni e suo figlio di 38, entrambi con disabilità, per appropriarsi della loro pensione. Il 53enne, che peraltro ha un rapporto di parentela con le due vittime perché sarebbe il fratellastro del 38enne, è stato arrestato insieme alla compagna e al momento i due sono accusati di reati molto gravi, che vanno dai maltrattamenti in famiglia, al sequestro di persona, alla circonvenzione di incapace alla riduzione in schiavitù.

Uno scenario agghiacciante

Le forze dell'ordine, che hanno condotto le indagini coordinate dal pubblico ministero Roberto Valli, hanno riscontrato con sconcerto che madre e figlio vivevano in un regime di assoluto terrore, a causa della costante paura di essere percossi dai loro carnefici. Nel garage, infatti, era presente un impianto di videosorveglianza, che aveva lo scopo di monitorare quotidianamente tutti i movimenti delle vittime, le quali erano costrette a sopravvivere in uno spazio scarsamente illuminato e aerato e obbligate ad espletare le proprie funzioni in secchi e a lavarsi solo sommariamente tramite il tubo dell'acqua presente in giardino, senza poter mai disporre di ulteriori abiti in aggiunta a quelli indossati.

I due, poi, venivano nutriti solamente una volta al giorno, di sera, e non sempre ricevevano cibi cotti.

Possibili denunce per favoreggiamento

I carabinieri hanno fatto irruzione nel garage lo scorso 31 luglio e, dopo aver trovato le vittime in questa situazione raccapricciante, hanno sequestrato tutto lo stabile, compresa logicamente la casa degli aguzzini.

L'anziana e suo figlio sono stati portati immediatamente all'ospedale di Vigevano per poter ricevere le cure necessarie e un accertamento in merito al loro stato di salute, mentre i due conviventi sono stati subito tradotti in carcere. Le indagini, però, non si sono concluse, perché risulta molto strano che in un paese così piccolo la situazione non sia mai stata segnalata alle autorità da parte dei vicini. Le forze dell'ordine, quindi, hanno fatto sapere che potrebbero a breve scattare delle denunce per favoreggiamento nei confronti di chi era a conoscenza dei fatti ma ha scelto di tacere.