Dopo i recenti episodi in Venezuela, il presidente Donald Trump ha lanciato un chiaro avvertimento al presidente Nicolas Maduro. Parole che suonano più come un ultimatum, e che hanno scatenato la reazione del ministro della difesa venezuelano Vladimir Padrino, il quale ha stigmatizzato le affermazioni del presidente Usa, giudicandole "il frutto dell 'elite estremista che detiene il potere negli Stati Uniti". "Come soldato", ha aggiunto Padrino, "credo di essere sicuro che saranno tutti in prima linea per difendere la sovranità e la volontà del Venezuela".

Trump: 'nessun dialogo con la dittatura'

Ciò a fronte delle richieste di The Donald, ignorate completamente da Nicolas Maduro. Il presidente Usa aveva infatti invitato il capo del Venezuela al rispetto della costituzione e all'organizzazione di libere elezioni. Tra i punti indicati da Trump, anche il rilascio di prigionieri politici e il rispetto dei diritti umani. Trump che, in tal senso, ha anche respinto un colloquio telefonico con Maduro, dichiarando che non intende parlare con lui finché a Caracas "non verrà riportata la democrazia".

Maduro che invece ha scelto la strada della dittatura, con l'insediamento della nuova Costituente a capo del Venezuela. "Maduro ha scelto la strada della dittatura", evidenzia Trump, il quale non ha certo fatto mistero del fatto che nei programmi di Washington ci sarebbe perfino l'opzione militare: decisione maturata dal presidente Usa dopo un incontro con il segretario di Stato Rex Tillerson, nonché con il consigliere per la sicurezza McMaster e l'ambasciatore degli Stati Uniti Nikky Haley.

Venezuela: 'pasticcio molto pericoloso'

In un secondo momento, Trump ha poi spiegato che il Venezuela "si trova in un pasticcio molto pericoloso", e che nonostante la situazione sia molto grave, l'America sta ponderando varie opzioni, anche se quella militare resta in prima linea. Un fronte che si aggiunge a quello della Corea del Nord, per il presidente Trump, e che si presenta non meno complicato dell'escalation di Pyongyang.

Anche qui, equilibri sottili da considerare -come ha specificato Trump parlando con la stampa del New Jersey- sottolineando al tempo stesso la vicinanza del Venezuela al suolo Usa."E' nostro vicino, e noi abbiamo truppe in tutto il mondo". Ha poi proseguito dichiarando che "il Venezuela non è molto lontano dagli Usa e che la gente sta soffrendo molto".

Proprio per questo -ha proseguito il presidente Trump- gli Usa sono al fianco del popolo del Venezuela e combatteranno insieme fino alla totale soppressione de regime". Ha poi concluso ribadendo che "il presidente Usa sarà lieto di parlare con Maduro non appena la democrazia ritornerà nel Paese".