L'appena trascorsa data di Halloween ha alzato il velo, a Villafranca di Verona, su un vero, macabro mistero: in quella serata, infatti, un agricoltore al lavoro su un trattore ha rinvenuto in un campo, presso via Campo Vecchio, alcuni resti umani, ancora senza identificazione. A supportare la ricerca di ulteriori indizi, da parte dei Carabinieri del luogo, sono entrate oggi in azione le unità cinofile giunte da Bologna; i cani "molecolari" stanno già fiutando, sebbene le condizioni meteorologiche non favoriscano le operazioni.

Ancora sconosciuta l'identità della vittima: indagini in corso sul dna

L'istituto di medicina legale del policlinico veronese "Rossi" ha già estratto alcuni campioni di dna, a breve è previsto l'esame autoptico; pare si tratti di un giovane uomo, forse vittima di un omicidio altrove, e poi trasportato sul luogo del ritrovamento (il tutto potrebbe risalire a questa estate). Lo smembramento sarebbe stato causato dal passaggio di macchinari per la lavorazione della terra: sono, infatti, state raccolte ossa del busto, del bacino, un braccio e l'arcata dentale superiore, nonché frammenti di cranio.

Chi sono i "cani molecolari"

Una definizione non esattamente scientifica, quella di "molecolari", per indicare cani con un addestramento speciale, indirizzato al ritrovamento di persone scomparse, sulla base olfattiva anche solo di micro-particelle; vengono impiegate razze particolarmente portate: i segugi, in primis, la tipologia bloodhound o cane di S.

Uberto, di origine belga, caratterizzati dall'incredibile cifra di 4 miliardi di recettori olfattivi (i gatti, per dire, ne hanno circa 200 milioni). Catalogati dalla Fédération Cynologique Internationale (FCI) come gruppo 6 - segugi e cani per pista di sangue (termine non casuale) - il servizio cinofili dell'Arma, istituito nel 1956, ne possiede attualmente cinque; Gandolf e Druid, ad esempio, hanno annusato le tracce di Norbert Feher, il killer Igor che ha seminato terrore In Emilia, mesi fa.

La sede addestrativa si trova a Firenze, a cui fanno capo ventuno nuclei sul territorio, una squadra specifica per quello di Castelporziano (alle dipendenze del reparto Carabinieri Presidenza della Repubblica) e unità dislocate agli aeroporti di Linate e Fiumicino e in reparti del Comando Aeronautica Militare e del Comando Marina Militare.

La dedica a S. Uberto pare voglia ricordare i segugi di Uberto di Liegi, nobile che si convertì al cristianesimo dopo l'apparizione di un cervo con una croce fra le corna; sacerdote, poi vescovo e poi santo, è venerato come patrono di cacciatori, fonditori, pellicciai e cani. La ricorrenza è celebrata il 3 novembre già dal IX secolo, data riportata anche nel "Martirologio" romano.