Errare è umano, ma perseverare è diabolico. La piaga dei dipendenti pubblici che abbandonano senza nessuna giustificazione il proprio posto di lavoro, pare ancora lontana dall’essere superata. Giusto ieri abbiamo riportato la notizia di un dipendente dell’ospedale di Camerino smascherato dalla Guardia di Finanza, chiedendoci come fosse ancora possibile sperare di farla franca.
Ancora un caso di 'furbetti' del cartellino
Ebbene oggi per rilanciare con forza e sgomento questo interrogativo, arriva la notizia di dodici dipendenti dell’Agenzia delle Dogane Roma 1 indagati per lo stesso motivo.
Le accuse nei loro confronti sono di truffa aggravata e falsa attestazione. Oltre alla denuncia, i soggetti in esami corrono il rischio, più che concreto, di perdere il proprio posto di lavoro, a causa delle legge approvata lo scorso febbraio, sui licenziamenti lampo per i dipendenti pubblici che abbandonano il proprio posto di lavoro.
In base alle prove raccolte dagli uomini del Nucleo Operativo dei Carabinieri, più che di qualche caso isolato, si tratta di una vera e propria operazione sistematica messa in atto dagli accusati. Dopo aver attestato la propria presenza, infatti, gli indagati se ne andavano, per svolgere commissioni private. In molti casi è stato appurato che cedessero il badge elettronico a qualche collega, complice dell’illecito, che poi si occupava di strisciare il tesserino all’ora prevista di uscita.
Le indagini dei Carabinieri
Le indagini sono durate molto tempo, sono infatti partite nel settembre del 2016. Questa mattina i militari hanno comunicato agli interessati l’obbligo di presentarsi agli uffici della polizia giudiziaria. Hanno inoltre dato il via a una serie di perquisizioni nei loro uffici. Oltre alle prove raccolte grazie anche a controlli e pedinamenti nei confronti degli accusati, sono state acquisite le immagini del sistema di videosorveglianza dell’Agenzia delle Dogane a confermare quanto supposto dagli inquirenti.
È emerso che i cosiddetti “furbetti” del cartellino, abbandonavano i rispettivi posti di lavoro per svolgere attività interamente personali come fare la spesa, recarsi in palestra e addirittura svolgere un secondo lavoro. Le ore durante le quali sono stati regolarmente retribuiti senza che fossero presenti sul posto di lavoro sono in tutto 209. Considerevole il danno economico procurato alle casse dell’amministrazione.