Nella notte tra l'8 e 9 gennaio quasi 200 allievi della scuola di polizia penitenziaria sita a Cairo Montenotte, in provincia di Savona, hanno accusato sintomi da intossicazione alimentare. Al momento le loro condizioni sono in via di miglioramento, dopo la paura iniziale. Considerati i sintomi avuti, legati a disturbi gastrointestinali, si è subito pensato ad un'eventuale contaminazione da salmonella, il batterio spesso protagonista nei richiami alimentari del Ministero della Salute. Le ultime notizie ufficiali smentiscono però le prime indiscrezioni, per le quali si erano accese aspre polemiche.

La ricostruzione del fatto

Gli allievi della scuola penitenziaria di Cairo, nel savonese, avrebbero accusato i primi sintomi durante il pomeriggio, dopo aver consumato il pasto del pranzo poche ore prima. La situazione si sarebbe aggravata con il passare delle ore, fino a quando le segnalazioni complessive sono state 188. Complessivamente, gli allievi presenti nella scuola della Valbormida sono 274. In serata si è raggiunto il picco massimo di casi, uniti dal medesimo disturbo gastro intestinale. Il giorno dopo l'accaduto si è ritornati pian piano alla normalità. Oggi è il tempo delle polemiche, dopo le dichiarazioni del sindaco di Cairo, Paolo Lambertini. Il primo cittadino del comune ligure se l'è presa con chi si è macchiato di falso allarmismo su Facebook.

Secondo quanto dichiarato da Lambertini, non ci sarebbe alcuna correlazione tra l'intossicazione registrata all'interno della scuola del corpo di polizia penitenziaria a Cairo e la qualità dell'acqua della cittadina. Nei giorni scorsi il comune sito nella provincia di Savona è stato colpito da copiose precipitazioni, che hanno avuto conseguenze visibili agli occhi di parte dei cittadini.

Infatti, prima che scoppiasse il caso relativo agli allievi penitenziari, c'erano state diverse segnalazioni di fenomeni di acqua sporca. Allo stato attuale delle cose, anche tale problema sta rientrando.

Autorità sanitarie e Regione

La salmonella era stata messa sul banco degli imputati dalle autorità sanitarie, in considerazione dei sintomi avuti dalla quasi totalità degli allievi della Penitenziaria di Cairo.

Si ipotizzava che il batterio avesse contaminato qualche condimento del pranzo. Tesi poi smentita dall'ufficio stampa della Regione Liguria. Si è pensato anche che la colpa fosse dell'acqua dei rubinetti. Una seconda smentita è arrivata dagli uffici dell'Asl, dopo aver effettuato controlli accurati sulla composizione dell'acqua. Lo stesso concetto è stato espresso infine dal sindaco Lambertini.