Nascosto in Thailandia da 14 anni, il settantaquattrenne Sinhara Syrai è uno dei capi della famigerata mafia giapponese, la yakuza; mai e poi mai si sarebbe aspettato di venire arrestato dalla polizia thailandese per colpa dei suoi tatuaggi. Il malvivente era ricercato per un caso di omicidio risalente al 2003, quando per sfuggire alle autorità nipponiche si è rifugiato in Thailandia dove ha trovato anche l'amore e la serenità, sposandosi e ritirandosi dalle attività criminali.

L'uomo si era prestato a delle foto da parte di un ammiratore, questi scatti sono stati successivamente postati sui social network per diventare virali.

In uno dei post si legge: "Zio, sei il mio idolo! Quando sarò grande, avrò lo stesso aspetto?", tale popolarità è giunta agli occhi delle autorità giapponesi, che l'hanno segnalato ai colleghi della Thailandia. Questi lo hanno arrestato, con l'accusa di soggiornare illegalmente nel territorio del paese. Per questo motivo, presto verrà estradato in patria, dove sarà processato per omicidio.

Tatuaggi traditori per il leader della Yakuza

Sinhara Syrai, quando è stato arrestato era impegnato in una partita a dama su un tavolino all'aperto a nord di Bangkok; è sospettato di aver ucciso Kashihiko Otobe, un altro leader poco raccomandabile, vice boss della banda rivale Kamiya. Il processo che lo vede imputato ha emesso già il suo verdetto per altri 7 gangster con condanne fino a 17 anni.

Ora a Shirai toccherà presumibilmente la stessa sorte. Il post che lo ha incastrato è stato condiviso 10.000 volte.

I vistosi tatuaggi sul torace e sulle braccia, oltre che la punta mancante del mignolo della mano destra, sono segni di riconoscimento inconfondibili, non restava che ammettere di essere proprio lui il famoso boss latitante.

Syrai ha però respinto l'accusa di omicidio per il quale era stato indagato. In mancanza del passaporto valido e di un visto, è stato arrestato per aver varcato il confine clandestinamente. Sarà rimpatriato in Giappone dove dovrà fare i conti con la giustizia giapponese. Sono ben 20.000 i membri delle organizzazioni criminali nel paese del sol levante, divisi in 22 organizzazioni criminali.

I tatuaggi in Giappone sono veri e propri segni di affiliazione alla mafia, nei bagni pubblici, nelle farm o in tutti quei luoghi ove occorre mostrare il proprio corpo, sono vietati poiché indurrebbero soggezione e timore negli altri avventori, mostrarli in pubblico non è considerato conveniente.