Marina Ripa di Meana è stata senz'altro un'artista sopra le righe. Personaggio televisivo, stilista e scrittrice italiana, conosciuta con questo nome grazie al matrimonio con Carlo Ripa di Meana. Diventa famosa dopo aver sposato a Roma nel 1964 Alessandro Lante della Rovere, facente parte di un'importante famiglia dell'aristocrazia romana; da lui ha una figlia, Lucrezia, diventata successivamente un'attrice teatrale, del cinema e della televisione. Ha da sempre frequentato ambienti altolocati della Roma bene, le cui vicende di quegli anni, spesso, trovano riscontro con quelle narrate in "La dolce vita" di Federico Fellini.

La fervente animalista

Nonostante i suoi apparentamenti nobiliari, la Meana aveva uno spiccato sentimento animalista. Dunque negli anni 90, quando le pellicce andavano molto di moda, l'attrice posò nuda per l'ifaw (Fondo internazionale di protezione animali), correva esattamente l'anno 1996. La sua immagine senza vestiti finì sulla copertina della rivista con una frase molto chiara e d'impatto: "L'unica pelliccia che non mi vergogno di indossare", riferendosi alla sua pelle e probabilmente ai copiosi peli sulla parte intima. Marina si definiva un'artista così come tanti altri personaggi televisivi e volti noti, tra loro Vittorio sgarbi che, dopo la sua morte, l'ha ricordata così:"era una femminista seduttrice, in grado di sottomettere gli uomini".

La sua capacità di donna seduttrice la utilizzò ai tempi in cui il femminismo cominciava ad affacciarsi, dice Sgarbi, "quando alle donne era consentito mostrare la loro superiorità". Marina Ripa di Meana ha dunque segnato un passaggio tra mondi diversi, tra il vecchio mondo e uno più moderno. "Marina era femminista, ma non di quelle classiche, non era provocatoria né urticante." dichiara Sgarbi.

La Meana ha gettato urina contro Sgarbi

Secondo il critico d'arte la Meana riusciva a conquistare gli uomini sottomettendoli, ovvero facendo perdere loro la testa. Nonostante amasse gli uomini riusciva a non perdere mai la testa per loro, così mantenendo il suo dominio sul genere maschile. "Divertente e sempre pronta a colpi di scena" dice Sgarbi, proprio come quando lo fece arrabbiare moltissimo durante il Festival di Spoleto: mentre stava conducendo un'intervista la Meana si avvicinò a lui e gli gettò sulla camicia la sua urina. "Urina d'artista" disse la Meana, ma Sgarbi si infuriò comunque.