Tariq Ramadan è un teologo svizzero di origini egiziane. Nipote del fondatore di un movimento fondamentalista denominato "Fratelli Musulmani", il 55enne suscita da diversi anni le ire e le invettive mediatiche dei gruppi femministi che lo accusano di essere a capo di un movimento che inneggia alla sottomissione della donna e di voler constringere le ragazze musulmane a coprirsi con velo e burkini: in testa a tutte, la famosa saggista francese Caroline Fourest.

Contro di lui due denunce risalenti a 5 anni fa

Questo, visti gli ultimi sviluppi della sua vita privata, lo pone in una posizione alquanto critica, che verrebbe definita invece avvincente da qualsiasi avvocato d'Europa e del Mondo: un fondamentalista dell'obbligo a censurare la sensualità della donna che si trova ora a dover difendere la propria mascolinità in una cella penale.

Il controverso teologo era da qualche giorno in stato di fermo per l'inchiesta per violenza sessuale a suo carico, stato di fermo che, a termine dei due giorni previsti dai termini di legge, è diventato un arresto vero e proprio. Nasce spontaneo fantasticare sui commenti dei pubblici ufficiali che sono stati "costretti" a tradurlo in cella nonostante la sua probabile inadeguatezza a una simile situazione.

Inadeguatezza e innocenza, stando alla difesa di Ramadan, che ha chiesto un'ulteriore riesame delle misure cautelari nei suoi confronti davanti al giudice delle libertà, alla presenza dei suoi avvocati.

Sono due le donne che accusano Ramadan di gravi aggressioni sessuali nei loro confronti: di una sappiamo che si chiama Henda Ayari, 41 anni, un ex salafista diventata ora militante laica e femminista, che ha denunciato di essere stata violentata in un hotel a Parigi nel 2012.

La seconda donna afferma di essere stata violentata nel 2009

La seconda donna afferma di essere stata violentata invece nel 2009 a Lione, sempre in una camera d'albergo, ed ha confermato le accuse di fronte al suo presunto aggressore scatenando un putiferio e facendo da lepre a una quantità di testimonianze di ogni gravità contro il teologo da parte di diverse altre donne, che hanno portato all'inchiesta e alla convalida del fermo oggi.

Per quanto riguarda la prima , lo svizzero francese l'avrebbe invece "passata liscia" dal momento che la Ayari ha rifiutato il confronto diretto, spaventata da pesanti attacchi mediatici che le sono stati rivolti da ogni parte.

Si è parlato, in ogni caso, di attacchi sessuali di grandissima brutalità e violenza, che Ramadan continua strenuamente a negare.