Ennesima strage consumata ieri, 14 febbraio, intorno alle 14.40 in un liceo della Florida, la Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland che conta fino a 3.000 studenti. Alcuni di loro sono stati vittime innocenti della furia omicida di un ex studente della scuola, espulso per "motivi disciplinari", probabilmente perchè considerato pericoloso e instabile mentalmente per aver già precedentemente minacciato altri studenti. Altre fonti parlano di una presunta espulsione causata da un litigio con il nuovo fidanzato della sua ex. Pare che il giovane fosse stato curato per breve tempo in un istituto per persone con problemi mentali.
La cronaca della strage
Si tratta di Nikolas Cruz, 19 anni. Il giovane si era introdotto nell'edificio scolastico con il volto coperto da una maschera anti-gas e in mano un fucile semiautomatico Ar-15, dotato di molteplici munizioni di riserva e alcune granate fumogene. Si è fatto largo tra i corridoi cominciando a sparare all'impazzata colpendo professori e studenti, dopo aver azionato l'allarme antincendio per far scattare la fuga degli studenti verso l'atrio della scuola in modo da colpire più facilmente e fare più vittime. Decine e decine di studenti nascosti tra i banchi e negli angoli della scuola della scuola nella speranza di poter scampare alla morte. Altri, invece, sono riusciti a fuggire dalle porte di emergenza della scuola, altri ancora per la porta principale.
Oltre una decina i colpi di arma da fuoco esplosi. Vittime ragazzi, ragazze e alcuni docenti. 17 le vittime accertate e tanti i feriti sottoposti a operazioni chirurgiche per le ferite riportate. Cruz è stato poi catturato e arrestato circa un'ora dopo in una città vicina, a Coral Springs. Questo attacco è tra i dieci più gravi della storia americana.
Un piano diabolico, studiato nei minimi dettagli.
A San Valentino l'amore si è trasformato in odio
Dall'inizio del 2018 si contano 18 sparatorie nelle scuole degli Stati Uniti, registrate dall'organizzazione no-profit per il controllo delle armi, la Everytown for Gun Safety. Ricordiamo le tre sparatorie in Texas, in California e in Michigan, ma anche quelle in altri stati americani.
Le parole di Donald Trump
"Nessun bambino, ragazza, ragazzo dovrebbe sentirsi in pericolo in una scuola americana". Queste le parole del presidente Donald Trump in un tweet pubblicato poche ore dopo la strage, nel quale ha espresso il suo cordoglio nei confronti delle famiglie colpite dal dolore.