La sfortuna, come la fortuna, è cieca e può toccare chiunque. Ieri ha colpito Fabrizio frizzi, uno tra i conduttori Rai più conosciuti ed amati dagli italiani. Le parole di cordoglio e stima sono arrivate da tantissime personalità del mondo dello spettacolo, da attori e colleghi della TV, ma anche da politici e soprattutto dai suoi tanti amici. Frizzi lascia la moglie Carlotta e la figlia Stella di 5 anni.

La battaglia di Fabrizio Frizzi

Frizzi era anche un uomo speciale, un personaggio pubblico che non aveva bisogno delle telecamere per dimostrare il suo spessore.

Nel 2000 donò il midollo osseo a Valeria Favorito, una ragazza di Erice, salvandole la vita. La donazione del midollo osseo è una pratica lunga e dolorosa a cui sottoporsi. Grazie a questo straordinario gesto il comune di Erice, in provincia di Trapani, gli ha concesso la cittadinanza onoraria. Frizzi è stato sfortunato, la patologia cerebrale che lo ha colpito non causa spesso la morte, specialmente nei pazienti che sono in cura e sotto controllo medico costante. L'emorragia cerebrale è una sindrome neurologica acuta, più si manifesta in profondità e più diventa pericolosa. Uno dei motivi che la causano è l'ipertensione arteriosa, ma anche ematomi dovuti a eventi traumatici, la rottura di vasi sanguigni, come gli aneurismi e, infine, tumori cerebrali.

L'emorragia più semplice da limitare è quella che avviene tra il cranio e le meningi, ovvero esternamente al cervello stesso, in questo caso è possibile risolvere facilmente aspirando con un ago il sangue versato. Il caso più drammatico invece riguarda l'emorragia all'interno del cranio, ovvero l'inondazione della massa del cervello di sangue.

In questo caso non ci sono campanelli d'allarme, si verifica all'improvviso e tutto può degenerare molto velocemente. Se l'interessato è ancora vigile, è possibile per il medico capire di più su quello che sta succedendo, ma spesso il paziente va in coma e per scoprire cosa sta succedendo bisogna fare una TAC.

L'evento dello scorso ottobre

Frizzi lo scorso ottobre era stato colto proprio da una patologia cerebrale riconducibile a quelle appena riportate, il conduttore era consapevole che di trattava di una cosa seria e non di semplice soluzione. Non si trattava dunque solo di un accidente vascolare, ma era il campanello d'allarme di qualcosa di molto più grave. "Battaglia non facile" l'ha definita Frizzi, questo perché probabilmente il suo problema era molto interno e difficilmente operabile. Nonostante questo è tornato in TV, lottando come un leone, consapevole che forse stava già conducendo una battaglia contro i mulini a vento.