"Gay Pride a Pompei? Scenario di morte della cristianità e della civiltà!" Così esordisce il post Facebook di Forza Nuova che attacca ferocemente l'evento programmato a Pompei per fine giugno, adducendo nelle righe successive innumerevoli motivazioni più o meno discutibili in merito all'organizzazione della parata.

"Il 30 giugno prossimo Pompei potrebbe vivere uno scenario agghiacciante paragonabile senz'altro alla distruzione dovuta all'eruzione del Vesuvio del 79" prosegue il comunicato stampa dei dirigenti forzanovisti campani. "È una provocazione che definire blasfema ci sembra poco, un vero attacco ai valori cristiani.

Non vogliamo e non possiamo permettere che la città si trasformi in un circo ambulante. Il Gay Pride non è una manifestazione per i diritti civili, ma una sfilata tra il carnevalesco e il porno di sicuro cattivo gusto e contrario alla buona educazione. La scelta di esibirsi a Pompei, città che ospita uno dei Santuari Pontifici Mariani più importanti d'Italia non è certamente un caso da parte di Arcigay, la quale è stata attenta a scegliere anche una data molto particolare per i fedeli, il 30 giugno, data simbolo nella quale vengono ricordati i primi martiri del cristianesimo condannati a torture incredibili da Nerone solo perché cristiani".

L'ambivalenza della scelta di Pompei è ironica e allegorica al contempo, essendo tale luogo da sempre un connubio di sacro e profano antichi, con il Santuario della Beata Vergine del Rosario e le vestigia del passato pagano nel sito archeologico patrimonio dell'umanità.

Risale infatti ai giorni scorsi la notizia del tentativo di boicottaggio al Gay Pride da parte dei membri campani di Forza Nuova tramite questo comunicato, che recita ancora: "L'abbiamo annunciato in campagna elettorale e lo ribadiamo oggi senza se e senza ma: il 30 giugno l'intera comunità campana forzanovista presidierà il Santuario per l'intera giornata, impedendo con ogni mezzo in nostro potere che i circensi delle lobby LGBT, tanto coccolati dall'amministrazione locale che ha dato il benestare a questo scempio con tanto di patrocinio morale, si esibiscano nelle loro volgari e inutili manifestazioni".

La risposta dell'Arcigay

E dopo aver ricevuto tramite Facebook da Salvatore Pacella, responsabile del partito in Campania, il messaggio "Sappiate che se venite a frocieggiare fuori il Santuario vi pigliamo a calci sulle gengive", non ha tardato a rispondere il presidente di Arcigay Napoli, Antonello Sannino, che parla di "Intimidazione squadrista fascista" e, all'Huffington Post, dichiara che denuncerà l'accaduto in Questura perché "l'istigazione all'odio è fuori legge, è un reato.

Siamo stati minacciati di violenza fisica, adesso basta". Poi Sannino vira verso l'amministrazione comunale, appellandosi ad essa: "Chiediamo una risposta forte da parte delle istituzioni e in particolare del Comune che, dopo questo attacco volgare e offensivo, deve dare il patrocinio morale e sostenere in maniera ancora più determinata il Gay Pride, che anche a Pompei, come è sempre stato, sarà una iniziativa pacifica e gioiosa".

Ma il comunicato afferma anche: "Come non possiamo ricordare i tanti attacchi alla cultura cristiana e alla civiltà stessa da parte di Arcigay e sedicenti movimenti femministi, l'ultima di questi giorni in occasione della festa della donna, quando attiviste con tanto di megafono e ricalcando le sacre litanie, inneggiano alla 'vulva' in tutte le sue forme di fronte all'entrata laterale della chiesa di Perugia.

Oppure quando, per pubblicizzare un festino gay realizzarono una locandina come immagine Gesù Cristo in un'ultima cena gay tra atti osceni e ripugnanti."

Un'accusa alla quale Sannino contrattacca subito: "Sono loro che utilizzando l'immagine della Madonna in lacrime per questo attacco strumentalizzano la religione, sono convinto che il mondo cattolico è infastidito dal modo in cui è stata usata. In realtà questa aggressione, non la prima di Forza Nuova nei nostri confronti, si inquadra in un clima di fascismo e squadrismo sempre più pesante. Noi non indietreggeremo di un passo, il 30 giugno a Pompei saremo in piazza in tantissimi e in tantissime e sarà la più bella risposta all'inciviltà e alla violenza".

Questo clima conflittuale lascia inevitabilmente spazio a varie riflessioni su quale delle due parti possa dirsi "più" nel giusto o "più" nel torto, anche se tale sentenza non può essere certamente oggettiva, essendo la xenofobia e l'omofobia, o ancora il classismo, della variabili dovute non solo a una scelta personale ma anche al contesto educativo e sociale in cui si cresce, che forma l'individuo con preconcetti spesso accettati passivamente senza una ponderazione successiva. Disvelare, tuttavia, le ragioni dietro l'atteggiamento repressivo degli estremisti di destra o dietro la sensibilizzazione sociale attuata, sperabilmente, tramite il Gay Pride dall'Arcigay, può indubbiamente fornire ai cittadini un punto di vista compiuto e maturo sulla questione, ponendosi come ausilio per una migliore comprensione delle intenzioni opposte di Forza Nuova e della community LGBT.

Identità e xenofobia: cos'è il neofascismo?

Con neofascismo s'intende quella serie di movimenti politici nati nel dopoguerra e ispirati in varia misura agli ideali fascisti. Trattasi un'ideologia che oggi sposa alcuni dettami del ventennio mussoliniano, ponendosi però come una corrente rivoluzionaria rispetto all'ultradestra stantia dei decenni scorsi e recuperando solo ciò che è costituzionalmente accettabile, senza rinunciare al solito conservatorismo tipicamente destrorso.

Coniato nel 1945 per designare i primi gruppi politici e reduci della Repubblica Sociale Italiana tesi a ricostituire il partito fascista (azione ormai illegale e regolata dalla legge Scelba-Mancino), tale appellativo fu riciclato per il Movimento Sociale Italiano, scioltosi nel 1995 e i cui militanti e dirigenti confluirono in Alleanza nazionale, di cui raccolse l'eredità il Movimento Sociale Fiamma Tricolore.

Nel panorama partitico odierno si annoverano due partiti minoritari neofascisti, ossia CasaPound Italia e lo stesso Forza Nuova. In ambito extralegale, negli anni '70 sorsero circoletti neofascisti eversivi come l'Ordine nero, l'Ordine nuovo, la Terza posizione e i Nuclei armati rivoluzionari, che diedero vita, in connessione con apparati statali deviati, agli episodi di terrorismo dinamitardo della "strategia della tensione".

Ma qual è l'ideologia caratterizzante il neofascismo di oggi? Guardando alle democrazie, o sedicenti tali, come a delle plutocrazie dittatoriali che manipolano la volontà popolare (in riferimento al contenuto di "Dottrina del Fascismo" scritto da Mussolini), il neofascismo rifiuta a piè pari la democrazia poiché non si può contare su dei cittadini incompetenti per delle scelte di governo coerenti e giuste per i cittadini stessi.

Per quanto riguarda invece il sistema economico - ricordo che i neofascisti sostengono una perenne lotta alle droghe, poiché - tale ideologia politica auspica una differente impostazione che confligga in egual misura con il capitalismo e con il comunismo, cercando di superare le due tendenze e offrendo una soluzione potenzialmente definitiva, ossia il comunitarismo identitario legato alla solidarietà di stirpe - e già qui entrano in gioco classismo e razzismo - e a corporativismo, socializzazione e fiscalità monetaria, al fine di risolversi in una società meritocratica ma equa, gerarchizzata ma solidaristica, che superi lo sfruttamento del lavoro e le lotte di potere.

Qui arriviamo finalmente al nucleo tematico necessario da affrontare per una maggiore comprensione del neofascismo (che in certe forme si configura, ovviamente, come anticostituzionale), ossia la questione identitaria: il neofascismo, infatti, caldeggiano il differenzialismo, ossia quella corrente di pensiero che connota l'umanità come multirazziale.

Ma se da un lato tale diversità implica che non tutti gli uomini siano uguali, dall'altro garantisce pari diritti e pari dignità a tutte le razze, rifuggendo la superiorità razziale tanto decantata, contrariamente, dai movimenti neonazisti quali skinhead e potere bianco. Si colloca in questa mentalità anche l'antisemitismo, il cui sostrato discriminatorio risiede in ragioni idealistiche e socioeconomiche più che razziali.

Contro il Gay Pride

A muovere la concezione di popolo portata avanti dal neofascismo, ovvero quella stirpe caratterizzata da cultura comune e solidarietà reciproca è il darwinismo sociale di spenceriana memoria, in cui a questo punto si insidiano anche le posizioni omofobe e xenofobe dei neofascisti nostrani, ostili a un diverso che potrebbe minare l'equilibrio sociale costituito dal substrato culturale italiano, risalente ai fasti dell'antica Roma, e dalla predominanza del Cattolicesimo.

Il Gay Pride è, in quest'ottica, solo l'ultima trovata della comunità LGBT, il male incarnato per la Chiesa e gli estremisti, una "pagliacciata" i cui effetti non sono fattualmente di sensibilizzare l'opinione pubblica alle nuove prospettive sociali consolidate da decenni, ma di ridicolizzare una categoria ancora discriminata, ghettizzata, bistrattata o etichettata come quella omosessuale. I contenuti carnevaleschi, nati per intrattenere i partecipanti (sia gay che etero), finirebbero dunque per sminuire e deformare i messaggi di una parata a favore dei diritti civili che, irrimediabilmente, sembra sprofondare nella risibilità di una minoranza di omosessuali forse troppo eccentrici per l'italiano medio, che quindi si sente offeso da tali manifestazioni della libertà dell'agire umano.

Anche perché, in effetti, la mentalità dominante, ancorata ai dettami di un passato invecchiato malissimo, è quella di un'Italia parzialmente omofoba o indifferente a certe problematiche oggi più sentite che mai nel mondo. Ma, come dicevo prima, l'omofobia e la xenofobia non sono solo scelte personali: riecheggiando Kierkegaard, infatti, ciò che sono è influenzato dall'ambiente in cui vivo o, quantomeno, da come sono stato cresciuto. E la mentalità dominante ci insegna che a un maschio deve piacere una femmina, che se sei una donna è una famiglia con un uomo che devi costruire e che se sei cristiano l'omosessualità è il diavolo. un individuo cresce dunque con l'idea che questo sia giusto, ma ne può essere convinto al 100%? I Gay Pride, o manifestazioni affini, forse hanno il compito di ricordarci che non esiste il bianco o il nero, ma anche numerose tonalità di grigio.