Il 25 marzo scorso, domenica della Palme, si è svolta la giornata Fai (Fondo Ambiente Italiano) e in occasione dell'evento 40mila studenti delle scuole medie e superiori hanno guidato i visitatori alla scoperta dei luoghi aperti per la sedicesime edizione come musei, palazzi, parchi che fanno parte del nostro patrimonio culturale e storico, ribattezzandoli apprendisti ciceroni. Un progetto incluso nella famosa o famigerata - dipende dal punto di vista - alternanza Scuola lavoro che prevede l'obbligo di partecipazione ad attività lavorative per tutti gli alunni, durane l'ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado, nella misura di 200 ore nei licei e 400 ore negli istituti tecnici e professionali.
Un cartellino con scritto alternanza-sfruttamento
Tra questi anche gli studenti del Liceo Vittorio Emanuele II di Napoli, che però esibivano uno strano cartellino di riconoscimento. Mentre gli studenti svolgevano la loro attività di guide presso un museo, i cartellini Fai che indicavano lo status di studenti volontari, sono stati sostituiti da altri artigianali preparati dagli alunni, per denunciare il fatto che i ragazzi non erano affatto volontari: “Alternanza scuola-sfruttamento, Questo non è formativo. Vogliamo studiare e stare in famiglia”. Gli attriti con la dirigenza scolastica, iniziano almeno un mese prima - spiegano in un post gli studenti del Collettivo Vittorio Emanuele II. Quando viene fatto notare che la giornata Fai è immediatamente precedente al ritorno dei ragazzi, da un viaggio di istruzione e la presenza degli studenti sarebbe stata quasi nulla.
Le difficoltà logistiche - il museo è lontano dal centro -, il desiderio di stare in famiglia e la stanchezza del viaggio avrebbero influito su questa scelta. Immediata la risposta della scuola con minacce di seri provvedimenti disciplinari, da parte della dirigenza, così gli studenti, che non hanno avuto possibilità di scelta, hanno inscenato la fantasiosa protesta.
Studenti puniti su richiesta del FAI?
Sembra che sia stata la stessa delegata Fai a pretendere provvedimenti disciplinari e la dirigenza scolastica non ha tardato ad accontentarla. Così tutta la classe avrà una nota disciplinare e il "7" in condotta a fine anno. “Abbiamo finalmente constatato sulla nostra pelle cosa voglia dire che gli enti privati entrino nella scuola pubblica", dichiarano gli studenti del Collettivo.
La preoccupazione è che gli enti privati che aderiscono all'alternanza, si intromettano nella gestione formativa e addirittura disciplinare degli istituti scolastici. "Al liceo classico insegnano a pensare - continuano nel lungo post gli studenti del Collettivo- ma ora penalizzeranno una classe intera che con il pensiero critico si è opposta al lavoro non riconosciuto e non retribuito“.
Gli studenti lavorano gratis e pagano il biglietto
Molti hanno ironizzato sulla stanchezza dei giovani, al ritorno da una gita. Ma il punto del contendere è stato sul concetto di volontarietà e sul fatto, che alcune aziende utilizzino il progetto alternanza scuola-lavoro per avere personale a zero costi, senza un'effettiva esperienza formativa.
Non è il caso del Fai ma lascia perplessi – se confermata - l'ingerenza nell'ambito scolastico. Oltre alla giornata in museo, gli studenti hanno trascorso diversi pomeriggi a scuola per prepararsi e addirittura hanno dovuto pagare l'ingresso al museo quando sono andati a fare il sopralluogo.