"La bellezza non è che una promessa di felicità": la frase dello scrittore francese Stendhal campeggia sul sito del chirurgo estetico Mattia Colli che nel suo studio a via Podgora, la "clinica nel cuore di Milano", vende sogni di perfezione corporea a donne e uomini. Ma la promessa di felicità non si è realizzata per Ana Maria Cracium, una paziente romena 36enne. Il finale per lei è stato tragico e disperato: è morta mercoledì in un hospice di Orzinuovi in provincia di Brescia per le complicazioni a seguito di una liposuzione, aspirazione di parte del tessuto grasso, a cui si era sottoposta nove mesi fa nello studio di Colli.

Nove mesi di agonia secondo il compagno della donna. Una fascite necrotizzante, infezione batterica devastante, non le ha dato scampo. Ora il chirurgo è indagato per omicidio colposo.

Nove mesi di calvario

Lo scorso 5 luglio Ana Maria Cracium ha fatto il suo ingresso nel palazzo signorile di via Podgora 7, a Milano, dove ha sede il centro di chirurgia plastica ed estetica di Mattia Colli che tra l'altro pratica aumento del seno, lifting cosce, addominoplastica, liposuzione. Ana Maria era andata lì proprio per una liposuzione a gambe, fianchi, pancia. Come spesso accade in questi casi, più forte di ogni pubblicità social o su un sito patinato come quello del medico, è stato il passaparola: un'amica le ha suggerito di rivolgersi al centro di Colli.

Dopo l'intervento fatto presso lo studio, la donna ha cominciato ad avere febbre, nausea, convulsioni. Per tre giorni è rimasta in un albergo milanese ed è tornata dal chirurgo che le ha prescritto dei farmaci. Rassicurata solo in parte, è partita con il suo compagno che le è stato sempre accanto in questi mesi, per Galata la città rumena dove vive.

Ma la sua situazione è peggiotata e, stando alla denuncia presentata dal compagno, dalla scorsa estate è stata più volte ricoverata e nuovamente operata a Bucarest per la fascite necrotizzante, l'infezione nelle parti basse del corpo provocata da batteri, che sarebbe stata causata dall'intervento. La donna in gravi condizioni, è stata trasferita in Italia e mercoledì è morta in un hospice di Brescia.

Indagini in corso

La procura di Milano ha aperto un'inchiesta. Mattia Colli è indagato per omicidio colposo. Ieri i carabinieri dei Nas sono entrati nello studio di via Podgora proprio mentre il chirurgo era impegnato in una liposuzione. I militari hanno sequestrato computer, documenti e telefoni e sono in corso verifiche su autorizzazioni, qualifiche e idoneità professionale del medico. Gli inquirenti ritengono che ci sia una correlazione tra la morte della donna e l'intervento di nove mesi prima. Ne è convinta l'avvocato Laura Gravina che assiste il compagno di Ana Maria. Le indagini dovranno accertare cosa sia accaduto durante la lipoaspirazione, se sia stata fatta in condizioni igienico sanitarie sicure, se la copertura dei farmaci durante e dopo sia stata idonea, se l'infezione batterica sia stata contratta a Milano, e come sia stata curata la donna in Romania.

C'è stata un'adeguata terapia antibiotica? Dove e quando la donna ha realmente contratto la fascite necrotizzante? Sono tutte domande a cui l'inchiesta dovrà dare risposte. Andrà fatta l'autopsia per stabilire le cause della morte. La salma è a disposizione della magistratura presso gli Spedali Civili di Brescia.

La difesa

Secondo la versione dei fatti data da Filippo Schiaffini, legale del chirurgo, Colli quest'estate avrebbe invitato la paziente a restare a Milano per essere seguita nelle cure mediche. Avrebbe seguito l'evolversi della situazione anche nei mesi seguenti invitando la donna a tornare in Italia a sue spese. Ma a quanto pare nessuno l'ha invitata ad andare in ospedale ai primi segni di malessere.