I carabinieri del Nucleo investigativo speciale del reparto della polizia ambientale e forestale della Compagnia di Napoli hanno denunciato il proprietario di una ditta di tessuti per reati inerenti le violazioni in materia di norme di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. I militari dell'arma hanno riscontrato anche una gestione illegale ed illecita di deposito incontrollato e irregolare di rifiuti, prevalentemente consistenti in scarti di lavorazione tessile.

Il sequestro

Le forze dell'ordine, dunque, hanno deferito all'autorità giudiziaria un 44enne residente a San Gennaro Vesuviano, piccolo centro in provincia di Napoli.

L'uomo, titolare di una azienda produttrice di tessuti per abiti, non aveva mai smaltito nel corso degli anni gli ingenti rifiuti prodotti dalla propria industria, depositandoli in alcuni locali della struttura di sua proprietà. Rifiuti accumulati in ben sei anni di lavoro, a partire dall'anno 2012. I carabinieri hanno così provveduto a porre sotto sequestro le stanze e i locali adibiti ad uso deposito, nei quali erano accantonati circa venti metri cubi di scarti tessili e residui plastici di confezioni, trovati accumulati in grandi sacchi di plastica nera, che - per legge - non possono essere utilizzati per smaltire rifiuti. I militari dell'arma hanno provveduto anche a comminare al proprietario della ditta una sanzione amministrativa pecuniaria pari ad una ammenda, ossia una multa di 4.000 euro per il reato di omessa tracciabilità e registrazione dei rifiuti sui registri di carico e scarico.

I reati

Secondo le nuove normative legislative italiane, a decorrere dal primo gennaio del 2017 gli scarti e/o residui di materiale tessile sono considerati rifiuti speciali. Questo significa che essi non possono essere depositati più nei cassonetti e classificati come rifiuti indifferenziati. Per tale tipologia di rifiuto, infatti, è prevista una particolare procedura di smaltimento.

I proprietari di aziende e/o industrie che non si allineano con le direttive italiane rischiano grosso: una denuncia penale per il reato in materia ambientale e il rischio - in casi limite - di vedere la propria ditta chiudere per disposizioni della magistratura o dell'autorità giudiziaria. Sorge, dunque, il problema del regolare smaltimento dei residui tessili da parte delle imprese che debbono affrontare ingenti costi per un sistema specifico di deposito dei rifiuti, gestito prevalentemente da aziende specializzate e autorizzate dal ministero