Data di nascita 1 giugno 1889. Segni particolari: infelice e scontenta. Koku Istambulova, prossima a compiere 129 anni, è la donna più longeva della terra. Potrebbe essere considerata un'enciclopedia vivente: c'era quando Nicola II, ultimo zar della Grande Russia, ha dovuto abdicare, è sopravvissuta alla guerra civile, a due guerre mondiali, e a tanti di quegli accidenti di ogni genere che hanno stroncato in ogni parte del globo innumerevoli vite nei tre secoli che lei sola ha attraversato. Aveva 102 anni quando c'è stato il crollo dell'Unione Sovietica.

Eppure vive questo suo eccezionale primato con sconsolata rassegnazione. Considera la vita una punizione divina ed un demerito essere trattenuta, come fosse agli arresti, quaggiù in terra. E' proprio vero che nessuno è mai contento della propria condizione.

Il segreto di una vita longeva: infelicità costante

Sembra un paradosso ma è così. Da ciò che Koku Istambulova ha raccontato ai media locali, pare che il segreto della sua longevità sia racchiuso in ciò che al contrario parrebbe contrastarla: un'infelicità assidua e costante. All'insegna di 'mai una gioia', l'ultracentenaria ha dichiarato con convinzione di non essere stata felice mai un giorno perché la sua vita è stata tanto lunga quanto tribolata.

E la Storia con la esse maiuscola ha gravato sulla sua condizione umana: dopo la Seconda Guerra Mondiale venne deportata in Siberia e Kazakistan con la famiglia da Stalin, che accusava i ceceni di collaborare con i nazisti; durante la deportazione sognava solo di poter tornare a casa sua e dedicarsi a lavorare l'orto. Se per molti poter vivere così a lungo e nelle stesse condizioni di Koki, che è lucida e autosufficiente, sarebbe una meta ambita, per lei invece è una punizione divina.

Perché è sopravvissuta a tante tragedie storiche e familiari, a cominciare dalla perdita di un figlio che aveva 5 anni, e a un susseguirsi di lutti. In tempo di pace è stata sempre china sui campi a lavorare e non ha potuto assaporare i piaceri dell'esistenza, il dolce ozio, le gioie dello svago. Infine cinque anni fa ha perso Tamara, la sua ultima figlia superstite, sopravvissuta anche lei fino a un'età ragguardevole: 104 anni.

Avrebbe voluto poter morire giovane e considera questa sua condizione come una non vita, una sosta forzata in attesa che finalmente possa liberarsi di queste dure catene.

In vista del compleanno

I suoi documenti sono andati perduti durante la Seconda Guerra Cecena, ma in base alle carte della Cassa Pensione della Federazione Russa la signora è nata il 1 giugno 1889. D'altra parte, per aver avuto una figlia morta a 104 anni non può che essere così. E poi in Caucaso ci sono molti centenari. In vista del suo compleanno, tra meno di un mese, che confermerà il suo primato nel mondo, Koku continua a seguire l'alimentazione che ha sempre avuto: mangia poco carne perché non l'ha mai gradita e invece beve tanto latte fermentato che è sempre stato il suo alimento preferito.

Per quanto si definisca esausta di vivere, è pronta a sopravvivere fino al traguardo dei 129 "se Dio così vorrà". Nel caso, aspetterà l'evento e 'festeggerà' il compleanno restandosene seduta davanti all'uscio di casa del suo villaggio ceceno su un vecchio materasso all'ombra di un albero. Ma sempre senza mai sorridere.