In Arabia Saudita è stata definitivamente rimossa la storica legge che vietava alle donne di guidare autonomamente un veicolo (sia esso macchina, moto o camion). L'apertura delle donne verso una maggiore indipendenza negli spostamenti è dovuta al nuovo programma politico messo in atto già da settembre 2017 dal principe ereditario Mohammed Bin Salaman, con la finalità di dare una ventata di modernità ad uno dei paesi islamici più rigidi nell'applicazione della Sharia. Finora le donne avevano potuto contare soltanto sull'ausilio dei propri mariti, figli o fratelli per spostarsi da una parte all'altra della città, ma da oggi possono finalmente guidare da sole seppur dovendo ricevere l'autorizzazione di un parente maschio.

In Arabia Saudita si può aspirare alla parità di genere?

La nuova Politica di apertura intrapresa dall'attuale governo islamico ha però lasciato tracce dell'antico dominio austero nei confronti delle donne, che fatica ad essere abbandonato del tutto. Infatti la nuova legge che è entrata in vigore (per stare al passo con gli altri paesi) rimane ancora legata ad antichi retaggi. Le donne possono infatti mettersi al volante, ma soltanto dopo aver ricevuto il permesso dal loro garante maschio. Ciò non toglie però che alcuni avanzamenti sulla parità di genere siano stati intrapresi in Arabia Saudita già dal 4 giugno scorso: è stato proprio in quel periodo in cui molte donne hanno cominciato a postare sui propri social network la foto della propria patente, che erano state autorizzare a prendere appunto alcuni mesi prima grazie ai primi provvedimenti in materia.

La prima volta (al volante) non si dimentica

I primi cambiamenti si sono fatti sentire dalla fine del divieto di guida per le donne previsto per legge e molte donne hanno deciso di intraprendere il proprio allenamento sui circuito motociclistico del Biker Skills Institute di Riad. In tale occasione il centro ha deciso di aprire una volta alla settimana un corso di guida per imparare a portare una moto e per capirne la meccanica di base.

In molti atenei è stato proposto invece un programma di corsi di guida dedicati alle sole donne.

Nonostante l'apertura alle donne, viene però ancora lamentato il fatto che i costi per le lezioni siano ancora troppo elevati e le istruttrici di guida troppo poche. Ma ormai il dado è tratto, tanto che Bloomberg Economics ha già stimato che con l'aumento delle donne al volante si avrà un boom di 90 miliardi di dollari l'anno entro il 2030 a favore delle case automobilistiche. Certo il divario tra donne e uomini ancora si fa sentire, visto che se ora le donne possono mettersi al volante, rimane che devono avere una particolare autorizzazione maschile.