Il giudice distrettuale di San Diego (California), ha emesso un’ordinanza che impone il ricongiungimento dei bambini con i genitori da cui sono stati separati, a patto che questi non siano considerati inadatti. La scadenza è di 30 giorni a partire dal rilascio dell’ordine (26 giugno) nel caso in cui i bambini abbiano più di 5 anni, mentre scende a 14 giorni nelle situazioni che coinvolgono i più piccoli.

Il giudice Dana Sabraw ha emesso tale sentenza nel corso di una causa intentata dall’American Civil Liberties Union, una ong che si occupa della salvaguardia e protezione dei diritti civili e delle libertà individuali.

In particolare, il processo riguarda una bimba di 7 anni allontanata dalla madre congolese e un ragazzo di 14 separato dalla madre brasiliana. Inoltre, il giudice della California ha anche promosso un’ingiunzione a livello nazionale per le possibili future separazioni familiari.

Sono 17 gli stati contro la politica di tolleranza zero attuata da Trump

L’ordinanza di San Diego è stata condivisa e riproposta da 17 stati americani, tra cui il distretto di Washington in cui risiede la capitale. Le procure chiedono ai giudici federali di bloccare l’amministrazione Trump nella sua opera di separazione delle famiglie degli immigrati clandestini. Migranti che perlopiù entrano nel paese dal confine sud-occidentale.

La politica di zero tolleranza cavalcata dalla Casa Bianca ha condotto finora alla separazione di 2000 bambini dai loro genitori, sparpagliandoli in diversi centri governativi . Gli stati che hanno aderito al ricorso rilanciando l’ordinanza sono: Washington, California, Oregon, Iowa, New Mexico, New York, Maryland, Minnesota, Delaware, Virginia, Rhode Island, North Carolina, Vermont, Massachusetts, Illinois, Pennsylvania e New Jersey.

La politica di Trump è dura a morire

Il presidente statunitense la scorsa settimana ha emesso un ordine esecutivo per bloccare le separazioni delle famiglie degli immigrati clandestini, ma la sua dura linea politica non cede neanche di un millimetro. Infatti, Trump ha dichiarato che le famiglie resteranno insieme, ma saranno detenute in carcere.

Secondo un sondaggio promosso dall’agenzia Rasmussen, il 54% degli americani non punta il dito contro capo della Casa Bianca.

Al contrario, sembrerebbero affibbiare la colpa delle separazioni proprio alle famiglie dei migranti, in quanto sono queste che scelgono la via dell’immigrazione illegale e clandestina e che quindi commettono un reato che prevede sanzioni e punizioni. L’argomento resta un tema centrale nel dibattito tra Democratici e Repubblicani, soprattutto in vista delle elezioni di metà mandato che si terranno a novembre.