Continuano negli Stati Uniti le indagini delle forze dell'ordine per assicurare alla giustizia i responsabili dell'omicidio di XXXTentacion.

Il rapper – che aveva soltanto 20 anni – è deceduto lo scorso 18 giugno a Miami, dopo poche ore di agonia in ospedale, in seguito alle lesioni riportate dopo essere stato ferito da alcuni colpi di arma da fuoco, esplosi da distanza ravvicinata, mentre si trovava all'interno della sua automobile.

Nei giorni scorsi è stato tratto in arresto un primo sospetto mentre nelle ultime ore le autorità hanno diffuso le immagini di un giovane, al momento non reperibile, convocato in qualità di 'person of interest', definizione che nel gergo legale americano serve ad includere chiunque possa essere utile alle indagini in un caso giudiziario, ma non necessariamente un testimone diretto o una persona iscritta nel registro degli indagati.

La posizione di Allen presenta diversi punti oscuri

Tuttavia nell'opinione comune si sta facendo largo l'ipotesi che Robert Allen – questo il nome del ventiduenne convocato dalle autorità della Florida – possa essere uno dei due esecutori materiali. Stando a quanto riferito alla polizia dai pochi testimoni oculari del delitto il killer dell'autore di 'Look At Me' avrebbe agito con l'ausilio di un'altra persona.

Ciò che non convince nella posizione di Allen, oltre al fatto che al momento non sia reperibile, è che quest'ultimo è stato immortalato sul luogo del delitto – una nota concessionaria di motociclette – proprio pochi minuti prima dell'omicidio.

Nei prossimi giorni saranno le indagini ad accertare se si tratta effettivamente di un complice o semplicemente di un testimone che ha avuto paura di parlare; l'opinione pubblica americana sui social sembra ormai ben indirizzata, propendendo ampiamente per la prima ipotesi.

L'ipotesi rapina non convince l'opinione pubblica ed i fans di XXXTentacion

Per quanto il lavoro delle forze dell'ordine proceda senza sosta resta avvolto nel mistero il movente dell'omicidio.

L'ipotesi della semplice rapina, che sembra al momento a più accreditata dagli inquirenti, non convince l'opinione pubblica. Alla base delle perplessità popolari, diffuse soprattutto tra molti dei più accaniti ed affezionati supporter dell'artista, il fatto che il rapper soltanto pochi giorni prima di essere ucciso avesse voluto diffondere un video molto particolare. Una sorta di testamento spirituale nel quale, rivolgendosi ai suoi estimatori (il filmato in questione è visibile cliccando qui), affermava a chiare lettere di essere in pericolo di vita.