Dopo il caso Listeria, è ora la volta di problemi di salute causati da prodotti a base di talco. A tal proposito Johnson & Johnson - nota multinazionale statunitense specializzata in prodotti per la cura personale, apparecchiature mediche e farmaci - era stata denunciata da ventidue donne che hanno sviluppato un Cancro alle ovaie. Le donne in questione avevano utilizzato per decenni i prodotti a base di talco della nota azienda. L'accusa ha affermato che la presenza di amianto (asbesto) all'interno di tali prodotti aveva determinato lo sviluppo del cancro alle ovaie nelle donne.

Ora l'azienda è stata condannata a pagare 4,7 miliardi di dollari per risarcirle. A stabilirlo è stata una giuria di St. Louis (Missouri), composta da sei uomini e sei donne, dopo un processo durato circa sei settimane e all'interno del quale sono state ascoltate diverse persone ed esperti del settore. La giuria ha prima deciso i danni compensativi, quantificandoli in 550 milioni di dollari e successivamente quelli punitivi, fissandoli in 4,14 miliardi di dollari.

Gli avvocati: Johnson & Johnson sapeva della presenza di amianto nei suoi prodotti a base di talco

Secondo l'accusa mossa dagli avvocati delle ventidue donne, Johnson & Johnson sapeva che i suoi prodotti a base di talco contenevano tracce di asbesto (amianto) dagli anni Settanta, ma ha voluto comunque nasconderlo ai consumatori, arrivando addirittura a falsificare i test, in modo da evitare di mostrare la presenza di amianto.

Il motivo principale era la preoccupazione che, avvisando della presenza di asbesto, la gente decidesse di non comprare più quei prodotti, generando inevitabilmente effetti negativi al suo, ormai divenuto mastodontico, business di talchi.

Per Johnson & Johnson il processo è stato ingiusto

In merito alle accuse che le sono state mosse, la multinazionale si considera ingiustamente attaccata.

Ritiene, inoltre, che i prodotti dell'azienda non contengano amianto e non causino il cancro e afferma che farà appello.

Johnson & Johnson sta affrontando all'incirca novemila casi legali riguardanti i suoi prodotti a base di talco. Molte delle sentenze di primo grado sono state ridimensionate o annullate in appello. Forse, ciò potrebbe succedere anche nel caso del verdetto relativo alle ventidue donne, ma non si hanno ancora informazioni al riguardo per poter dire con certezza quello che succederà.