Verona - Era nato il 20 agosto del 2017 Nicola, il bambino di appena 11 mesi che ha perso la vita quattro giorni fa, il 22 luglio. Il piccolo, figlio di una coppia che risiede a pochi km da Verona, era ricoverato in terapia intensiva dal 26 settembre 2017. Poco più di un mese dopo la sua nascita, il neonato era stato portato all' ospedale di Borgo Trento, a seguito di una telefonata degli stessi genitori al 118.

La chiamata al 118

I due coniugi avevano richiesto l'invio di un'autoambulanza, dopo aver visto le condizioni di salute di Nicola peggiorare notevolmente e inspiegabilmente.

In casa, all'epoca dei fatti, vi erano solo i due genitori e la loro figlia più grande. La coppia non ha mai saputo fornire spiegazione ai medici del perché Nicola versasse in tali condizioni. Per questo motivo, era già fissata un'udienza preliminare dove i due avrebbero dovuto rendere conto al giudice dei fatti e rispondere dell'accusa di lesioni gravissime. Questo fino al decesso del neonato, momento in cui l'accusa potrebbe trasformarsi in omicidio colposo. Secondo le prime ipotesi, il piccolo potrebbe essere stato scosso con troppa forza e, data la tenerissima età (aveva solo un mese di vita al momento del fatto), potrebbe aver riportato lesioni irreversibili al cervello. Anche escludendo la volontà dei genitori di causarne la morte (si tratterebbe di omicidio preterintenzionale), i sospetti rimangono ancorati all'ambito famigliare.

Questo atteggiamento dei genitori verso i neonati viene chiamato 'sindrome di scuotimento' e si verifica quando si cerca di far smettere di piangere il bambino, magari presi da un momento di esasperazione o frustrazione.

Funerali del piccolo di 11 mesi sospesi

I funerali sono stati sospesi e i genitori continuano disperatamente a dichiararsi innocenti e ignari di cosa possa essere capitato al loro bambino, deceduto dopo 10 mesi di agonia.

Prima della morte del piccolo Nicola, il giudice aveva già disposto un curatore speciale, l'avvocato Federica Panizzo che, proprio per la situazione ancora da chiarire, avrebbe dovuto tutelare gli interessi legali del neonato. I medici sono stati insospettiti in particolar modo nell'osservare un ematoma. Ed è proprio su questo che si concentrerà il lavoro del medico legale per cercare di fare chiarezza sulla morte di Nicola.

In attesa dell'esito delle perizie, la sola cosa certa è il dolore dei genitori che hanno comunque assistito, lungo questi dieci mesi, all'agonia del loro piccolo, sperando in un miracolo che, purtroppo, non è avvenuto.