Un insolito e 'vistoso' bagnante si aggira nel Mediterraneo, non lontano da località turistiche gettonatissime quali Ibiza e Formentera. Si tratta di un 'Carcharodon Carcharias', nome scientifico dell'imponente squalo bianco. Un esemplare lungo cinque metri è stato avvistato qualche giorno fa nelle acque spagnole intorno alle isole Baleari dalla spedizione scientifica 'Alnitak 2018' che ne ha dato notizia sulla propria pagina Facebook. La novità allarma i bagnanti ma entusiasma gli esperti: un esemplare simile non veniva avvistato nel 'Mare nostrum' da molto tempo.

Un avvistamento di rilevanza storica

Nuotava a sud dell'isola spagnola di Maiorca. A scorgere l'enorme squalo bianco, fotografarlo e filmarlo, sono stati alcuni rappresentanti di un'organizzazione ambientalista internazionale che sta solcando il Mediterraneo per monitorarne lo stato di salute. Ricardo Sagarminaga Van Buiten e Fernando Lopez-Guardoni, biologi marini a capo della spedizione, hanno raccontato di aver sorpreso il carcarodonte giovedì scorso verso le dieci di mattina, a 8 miglia dall'isola di Cabrera in prossimità del Parco nazionale marino delle Baleari. Emozionati, per più di un'ora l'hanno seguito e ripreso a circa tre metri dalla loro barca insieme agli altri otto componenti del team di lavoro.

L'incontro, oltre che appassionante, è stato per gli studiosi di particolare rilevanza storica. In questi anni, si sono susseguite tante dicerie e notizie non confermate di avvistamenti nelle acque spagnole del più grande pesce predatore esistente. Stavolta il 'great white shark' è stato visto davvero e da un gruppo di esperti.

La nave di attivisti ecologisti ogni anno naviga il Mediterraneo per monitorare la fauna marina composta in prevalenza da tartarughe, capodogli, delfini e tonni rossi, verificare la presenza di micro plastica in mare, svolgere campagne informative a favore della tutela dell'ambiente.

Mai prima d'ora si era imbattuta in un enorme pescecane.

L'ultimo avvistamento del genere alle Baleari risale al 1976. Tra il 1920 e il 1976, in quest'area 27 grandi squali bianchi sono stati catturati dai pescatori. Negli anni '80 a Malta e Marsiglia sono stati pescati esemplari da primato: erano lunghi 6 metri e 60.

Un vero 'fossile vivente'

Si tratta di un vero e proprio fossile vivente, è il più grande e il più antico predatore marino esistente al mondo, l'ultimo superstite di una famiglia estinta, un cacciatore acquatico presente sul pianeta da 400 milioni di anni. E' opinione comune che viva solo negli oceani, invece è di casa anche nel Mediterraneo. Basti pensare che ben 46 specie di pescecani popolano il nostro mare.

Come ci è finito? Secondo una teoria genetica, 450 mila anni fa, alcuni animali sono arrivati dall'emisfero australe per un errore di navigazione.

Certo, lo squalo bianco è diffuso prevalentemente nelle acque di Australia e Nuova Zelanda, Sudafrica, Messico, California e Giappone. Segni particolari: può pesare fino a due tonnellate, essere lungo sei metri, nuotare a una velocità che raggiunge i 60 chilometri orari.

La sua 'cattiva reputazione' è stata alimentata da pellicole cinematografiche, a cominciare da quelle di Steven Spielberg fino all'ultima produzione americana 'The Meg', oltre che da episodi di cronaca dall'esito drammatico. Al di là degli stereotipi, gli esperti dicono che di solito non attacca l'uomo, al contrario lo evita. Con le sue enormi fauci, principalmente si ciba di tonni, tartarughe marine, altri squali, piccoli cetacei. Indice di salute dell'ecosistema, oggi rischia l'estinzione. In tutto il mondo è minacciato da caccia, catture accidentali e inquinamento.