In un periodo in cui l'immigrazione dall'Africa verso l'Europa è uno dei temi più scottanti nell'ambito socio-politico, fa certamente notizia la decisione di Ibrahim Coulibaly, il quale ha deciso di effettuare un "viaggio al contrario", lasciando l'Italia per giungere nel continente africano per informare i suoi connazionali sulle condizioni difficili in cui versano i migranti nei vari Paesi europei.

Il trentaduenne è un mediatore culturale e portavoce dell'associazione panafricana Mandé, attiva dal 2014 in Italia per fornire sostegno agli immigrati.

Ebbene, secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Mattino", Ibrahim ha deciso di tornare in Africa per convincere i suoi compatrioti a non fuggire dalle loro terre d'origine per cercare accoglienza e rifugio nel Vecchio Continente.

"Ora non abbiamo nessun futuro in Europa"

La storia di Ibrahim è molto simile a quella di tanti africani che fuggono dalla miseria dei loro Paesi per approdare in Europa alla ricerca di una vita dignitosa e serena. Il mediatore culturale, infatti, è fuggito dal Mali per motivi politici circa 8 anni fa e, dopo essere giunto in Libia, ha intrapreso il suo viaggio verso l'Italia.

Tuttavia, come ha avuto modo di raccontare lui stesso, a quei tempi la situazione era decisamente diversa, poiché le traversate marine erano molto più sicure rispetto ad oggi.

L'uomo, infatti, ha rivelato di aver attraversato il Mediterraneo a bordo di una nave dove gli è stato offerto anche del cibo. Inoltre era più semplice ottenere il permesso di soggiorno e così, dopo appena otto mesi dal suo sbarco lungo le nostre coste, ha cominciato a lavorare a Napoli impegnandosi nel far conoscere agli altri immigrati i loro diritti, ma anche a fare in modo che rispettassero le leggi italiane.

Un viaggio di due mesi in otto Paesi africani

Secondo Ibrahim, oggi la situazione è peggiorata, e per questa ragione ha deciso di organizzare il suo "viaggio al contrario", approdando lungo la costa occidentale dell'Africa per riportare la sua testimonianza e le difficoltà che oggi si incontrano in tema di accoglienza in Italia e in Europa.

Il suo sarà un tour della durata di due mesi costituito da otto tappe, che lo porteranno in Mali, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Sierra Leone, Liberia, Guinea, Senegal e Gambia, dove incontrerà i vari cittadini nelle scuole e nelle associazioni locali. L'obiettivo di Ibrahim è quello di spiegare che, attualmente, per gli immigrati non c'è alcun futuro in Europa e, di conseguenza, è inutile scappare verso degli Stati in cui ormai non vi è più lavoro e accadono "cose inaccettabili".

Nella parte conclusiva della sua intervista, Ibrahim ha lanciato un appello a Matteo Salvini, chiedendogli di comportarsi bene con gli stranieri, soprattutto nell'interesse di tutti gli italiani che vivono all'estero.

Infatti, secondo il mediatore culturale, l'atteggiamento aggressivo del ministro dell'Interno rischierebbe di riversarsi sugli italiani residenti in altri Paesi, i quali potrebbero essere sottoposti a dei trattamenti simili.

Di conseguenza, siccome adesso il politico milanese non è più semplicemente un leader di partito, ma il ministro dell'Interno e "bandiera dell'Italia", è fondamentale che eviti di rilasciare dichiarazioni propagandistiche basate su "discriminazione e speculazione contro le persone innocenti".