Non si sblocca l'impasse burocratica, o meglio diplomatica, che da qualche settimana ha bloccato i rimpatri di non pochi migranti diretti dall'Italia alla Tunisia. Gli accordi bilaterali sottoscritti dalle autorità dei due Paesi stentano a “decollare” e intanto centinaia di stranieri irregolari presenti in diverse città italiane aspettano di conoscere la loro sorte sperando di poter rimanere ancora in Europa, nonostante un clima politico non proprio a loro favorevole. Emblematica, in questa chiave, sembra la vicenda che riguarda 45 tunisini ai quali era stato imposto di lasciare il territorio italiano tramite apposito volo, in realtà mai arrivato a destinazione né partito, dall'aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo.
"Calamità naturali" alla base del rinvio, non accolto con favore dal Viminale.
Niente rimpatri in Tunisia, migranti restano in Italia
Tutte le persone portate dal centro di permanenza “Milo” di Trapani allo scalo più vicino sono state infatti lasciate a terra in seguito alla decisione di Tunisi contraria al completamento dell'iter di riaccompagnamento in patria degli extracomunitari: per la maggior parte di essi si sono riaperte le porte della struttura di accoglienza che li aveva fino al giorno prima ospitati, mentre i restanti (solo 5) hanno ricevuto un “foglio di via” contentente obbligo di allontanamento entro 7 giorni. Un episodio, quello registrato dalle cronache delle ultime ore, molto simile a quanto accaduto a Torino a metà settembre, quando però era stato un guasto tecnico dell'aereo ad ostacolare irrimediabilmente il viaggio verso la Tunisia di 17 “clandestini”, destinati a rimanere forse a tempo indeterminato in Italia per banali problemi di natura organizzativa che hanno fatto fallire una procedura di rimpatrio giunta ormai allo step finale.
Dalla Tunisia ancora uno stop ai rimpatri di migranti
Di fronte a simili disguidi, la reazione del ministro dell'Interno Matteo Salvini non si è fatta attendere: “La situazione deve cambiare” ha dichiarato il vicepremier leghista, pronto ad incontrare di nuovo le autorità tunisine per “capire insieme come aiutare il loro Paese a crescere, dar lavoro e controllare le coste”.
Il leader della Lega ha poi rivendicato, in un'intervista alla trasmissione televisiva “Quarta Repubblica”, il successo della sua Politica di stop agli sbarchi in Italia e promesso forti segnali nel senso auspicato da ampi settori dell'opinione pubblica con il “Decreto Sicurezza”, fresco di approvazione al Consiglio dei Ministri, non senza sottolineare l'urgenza di un accordo con il Paese maghrebino dal quale quest'anno sono arrivati, via mare, più di 4mila migranti.