Paul Guadalupe Gonzalez aveva escogitato un subdolo e crudele trucchetto. Invitava a cena in ristoranti lussuosi una donna, di solito conosciuta in un sito di incontri per “cuori solitari”, ordinava senza risparmiarsi cibi costosi e poi, poco prima del conto, spariva nel nulla. Infatti bastava una scusa, come il telefono lasciato in macchina o la necessità di dover andare in bagno, per allontanarsi dalle ignare vittime che fino a quel momento credevano di essere ospiti di un romantico appuntamento. Quindi alle poverette, ormai lasciate sole nel locale, non rimaneva che pagare per non essere sospettate di essere complici del truffatore: un copione ripetuto almeno 12 volte fino all'intervento della polizia che ha messo le manette al Don Giovanni imbroglione.

La fuga dal ristorante al momento del dessert

Ora nei suoi confronti pendono diversi capi d’accusa. Nello specifico l'uomo dovrà rispondere di frode, estorsione e furto. Un magistrato di Pasadena, in California, sta ascoltando tutte le donne che Gonzalez aveva portato a cena. Dalle testimonianze di molte emerge la rabbia per quello che è successo oltre all’imbarazzo vissuto al momento della scoperta che l’uomo che le aveva invitate era scappato per non pagare il conto.

Quello che la stampa negli Stati Uniti ha definito un “serial dine-and-dasher” (un mangia e fuggi seriale) portava la sue vittime in ristoranti eleganti e molto cari. Gonzalez invitava le donne ad ordinare tutto quello che volevano in quanto sue ospiti.

E lui stesso non si risparmiava: aragoste, carni pregiate, vini di qualità e, al termine della cena, dolci prelibati che però non finiva mai di mangiare perché il momento del dessert era quello scelto per abbandonare il tavolo con una scusa ed eclissarsi.

Le testimonianze delle donne truffate

I racconti delle donne imbrogliate, citati dal Washington Post, sono emblematici.

Martha Barba, ad esempio, era stata avvicinata da Gonzalez in un ristorante della catena Chipotle, celebre per la cucina messicana a buon mercato. Quell’uomo l’aveva invitata a trasferirsi con lui in un locale di ben altro rango poco distante. La vittima ha riferito di aver accettato solo per non sembrare sgarbata con quello sconosciuto che nemmeno le piaceva.

Alla fine è stata costretta a spendere una parte dei soldi messi da parte per l’affitto di casa per saldare un conto particolarmente salato.

Non è andata meglio a Yolanda Lora: appuntamento in un giapponese molto elegante, una valanga di sushi ordinata dal suo distinto accompagnatore che però sembrava mangiare il pesce con troppa rapidità. Infatti, dopo aver terminato il secondo bicchiere di un vino molto pregiato, il cavaliere si è alzato con la solita scusa, per poi non farsi più rivedere.

Solo in due dei 12 casi riscontrati dalla polizia i gestori dei locali, compresa la situazione, hanno gentilmente offerto la cena alle povere vittime sedotte e abbandonate; in tutte le altre occasioni le povere donne hanno pagato anche per il truffatore. Ora Gonzalez rischia una condanna fino a sedici anni di carcere.